GAZZETTA DELLO SPORT “Finalmente! E ora dateci la Lazio”

Micheal Bradley esulta

(F. Dragonetti) – Dai fischi agli applausi, dalla mancata acclamazione dei giocatori all’ingresso in campo alla relativa serenità pre-derby. La Roma raccoglie l’appello della Curva Sud («La nostra pazienza dura un’altra settimana») e si avvicina alla stracittadina con qualche certezza in più. Unico neo, l’espulsione e lo stato d’animo di Mattia Destro, nonostante l’attesissimo primo gol in maglia giallorossa.

Equilibrio Burdisso, a fine partita, regala un appiglio all’attaccante: «Per lui non è un periodo facile, però società, tifosi e giocatori gli sono molto vicini. Esultando si è sfogato senza ricordarsi del cartellino giallo». Il centrale trova nel giusto equilibrio la chiave del successo: «Questo risultato non è solo merito mio, tutta la squadra ha dato una buona risposta. Oggi (ieri, ndr) eravamo più bilanciati del solito, un equilibrio che dobbiamo trovare partita dopo partita avendo ben chiare le idee del mister. Sappiamo di non aver disputato belle gare, ma in avanti abbiamo un gran potenziale e in difesa dobbiamo fare bene per dare soddisfazioni ai tifosi. Il derby? Sappiamo cosa fare…».

Duo di centrocampo Zeman è convinto di quelle di Tachtsidis («Ha confermato le doti che avevamo visto in Serie B»). «Non mi aspettavo i complimenti del tecnico — spiega il greco — lavoro tutta la settimana su quello che mi chiede. Contro il Palermo era importante vincere perché il pubblico non era contento. De Rossi? È il miglior centrale d’Italia, mi aiuta sempre». Ultima considerazione, venata di rimpianto: «Certo che se non avessimo perso per 3-2 le gare in cui eravamo in vantaggio per 2-0 (contro Bologna e Udinese, ndr) ora saremmo secondi».

Atteggiamento giusto Un po’ di amaro in bocca, che però non toglie il sorriso a Bradley, preferito all’acciaccato De Rossi: «Abbiamo cercato di giocare come ci chiede Zeman, e ci siamo riusciti perché dopo i gol non ci siamo fermati, anzi, l’atteggiamento è rimasto sempre lo stesso. L’importante adesso è ripartire da questa prestazione. La nostra è una grande squadra, con tanti giocatori importanti: abbiamo già fatto vedere che, a seconda di chi gioca, la prestazione non cambia. È un problema “buono” — chiude l’americano —perché ognuno cerca di aiutare la squadra».

 

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