REPUBBLICA.IT Giustizia sportiva lumaca così Palazzi non può farcela

Calcio Scommesse

(F. Bianchi) – Gentile presidente Giancarlo Abete, Lei, tempo fa, aveva promesso che la giustizia sportiva sarebbe “stata rapida e trasparente”. Siamo ancora in attesa.

Le sembra normale che il superprocuratore Stefano Palazzi-Scherlock Holmes ci abbia messo 70 giorni per decidere che il comunicato della Juventus (datato 2 agosto!) sulla giustizia sportiva “barbara, fuori da ogni logica di diritto e correttezza” non era degno di deferimento? Tra l’altro, il club di Andrea Agnelli, che non ha mai ritirato una causa di risarcimento danni da 440 milioni nei confronti della Figc, aveva anche sostenuto che la Federazione da Lei diretta è un “sistema dittatoriale”. Palazzi ha ritenuto che certe affermazioni, sicuramente forti, dovessero essere archiviate perché non lesive dell’onorabilità della Figc e della giustizia sportiva. Ok, ne prendiamo atto.Ma è possibile che ci abbia messo settanta giorni per decidere? Non è possibile, gentile presidente: e anche il suo amico, Giovanni Petrucci, se ne rende conto e ha chiesto maggiore velocità. Soprattutto nei casi di dichiarazioni a caldo, di comunicati stampa. Per la prova tv bisogna intervenire entro le 48 ore dalla partita: beh, forse è un po’ eccessivo per un deferimento. Ma al massimo in una settimana, dieci giorni, Palazzi deve chiudere tutto. La conferenza stampa di Conte era del 23 agosto, l’aggressione verbale di De Laurentiis ad una giornalista addirittura del 4 luglio: i deferimenti sono arrivati solo ieri, 10 ottobre. Ma quanto ci vuole per indagare?

Gentile presidente Abete, Lei che è un attento (e mattutino) lettore di giornali avrà sicuramente letto quanto scrive La Repubblica oggi: un altro giocatore che ha rotto l’omertà e parlato di scommesse, con il possibile coinvolgimento di altri calciatori di serie A, con le puntate raccolte in una scatole delle scarpe, con i pizzini… E’ l’inchiesta di Bari, ancora in corso: un calciatore tempo fa avrebbe tirato in ballo anche Conte, molto altri lo avrebbero invece scagionato. Conte è già stato squalificato, come si sa, dopo un brutto balletto della giustizia sportiva, per l’omessa denuncia quando allenava a Siena: ora non è indagato a Bari, ma bisogna vedere se quel giocatore che ha parlato rischia di tirarlo nuovamente in ballo dal punto di vista sportivo per un’altra, eventuale omessa, denuncia.

Certo, c’è da dire che Conte è sicuramente un ottimo allenatore, basta vedere quello che ha fatto lo scorso anno nella Juve, ma fortunato non è: a Bari succedeva di tutto nello spogliatoio, a Siena quasi e lui non si accorgeva mai di nulla. Non parliamo poi dei dirigenti… Ma torniamo, al calcioscommesse: Palazzi e i suoi si sono trovati di fronte a qualcosa di immane e che, come abbiamo visto, non finisce mai. E’ oltre un anno che indagano: ci sono stati processi, squalificati decine di calciatori, allenatori, dirigenti. Ma c’è ancora molto da fare: da Cremona, Napoli e Bari sono arrivate migliaia di pagine a Roma, altre sono in arrivo soprattutto dalla Puglia. Ma Palazzi ha ormai concluso l’inchiesta sul Napoli, coinvolto dal suo ex portiere Gianello (che rischia il processo per illecito sportivo): il club di De Laurentiis potrebbe essere penalizzato di un punto, Paolo Cannavaro e Grava rispondere invece di omessa denuncia.

Cosa aspetta Palazzi a deferire? Le ultime voci danno per sicuro il deferimento entro fine mese, altre voci sostengono invece che il superprocuratore aspetterebbe di chiudere anche il caso Cremona (coinvolte Genoa e Lazio e molti calciatori che stanno regolarmente giocando…) e Bari (c’è di mezzo anche l’azzurro Ranocchia) e fare un maxi-deferimento, con maxi-processo, solo dopo il 14 gennaio. Perché il 14 gennaio? Perché quel giorno si vota per la Figc. Gentile presidente, mi auguro proprio che questa ipotesi sia fantacalcio: e conoscendola da anni, credo proprio che una cosa del genere non potrebbe mai succedere con Lei alla guida della Federazione. Mi rendo conto che la giustizia sportiva deve andare al traino di quella ordinaria e Lei ha ragione quando sostiene che a Napoli il processo di calciopoli (2006) non è ancora nemmeno arrivato all’appello. La giustizia sportiva deve essere più veloce, molto più veloce, e in passato (vedi appunto 2006) lo è stata perché dovevano partire campionati e Coppe. Magari sommaria, in molti casi, è vero. Magari qualcuno (vedi l’Inter per il clamoroso caso di spionaggio) si è salvato per prescrizione. Ma adesso, così, non si può più continuare. Ne va della regolarità del campionato.

Gentile presidente Abete, Lei ha fatto anche molte cose buone in questi anni (vedi il rilancio della Nazionale) e ha saputo alzare la voce quando c’era da alzarla (contratto dei calciatori e riforma della Lega Pro). Altre cose non ha potuto farle perché il sistema della Figc è tutt’altro che dittatoriale come sostiene Agnelli, ma è “ingessato” da uno statuto da Lei subito e che non dà grandi spazi di manovra. Ma una cosa va fatta, subito: una riforma seria, radicale della giustizia sportiva. Ha confermato Palazzi? Ok, è sicuramente un grande lavoratore e una persona onesta (un magistrato che parla con gli atti e non con le interviste è cosa rara di questi tempi) ma adesso gli dia gli strumenti, gli uomini, per poter agire davvero con “celerità e trasparenza”. 


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