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IL ROMANISTA «Il calcio è allegria, non Cellino»

Agostino Di Bartolomei

(V.Vercillo) – «Divertiti. Il calcio è allegria». Parola di Agostino Di Bartolomei, indimenticato capitano della Roma del secondo scudetto, scomparso suicida il 30 maggio del 1994, a 10 anni dalla finale di Coppa Campioni persa contro il Liverpool. E poi: «Ricordati che il calcio è semplicita», «Nel calcio si vince insieme», «Sii sempre leale». Sono consigli, più che regole. E sono raccolti nel libro “Il manuale del calcio”, una raccolta di appunti e indicazioni scritti da Agostino stesso quando ancora correva. Quello uscito ieri in libreria è un volume di «etica sportiva, pensato per donare ai bambini che si approcciano al calcio la sua esperienza di giocatore e di uomo. Un libro pubblicato a distanza di 18 anni, perché evidentemente Ago aveva ancora qualcosa da dire» spiega a Il Romanista il figlio Luca.

“Il manuale del calcio” di Agostino Di Bartolomei. Ce lo racconta?
Il libro nasce da appunti scritti da Ago quando ancora era un giocatore. Sapevamo che aveva scritto questa sorta di manuale, ma ne possedevamo solo il 50%. Poi sette-otto mesi fa circa, per caso, aprendo delle scatole che non sapevamo cosa contenessero, abbiamo trovato questa parte finale del libro datato marzo ’93. Un manuale che non aveva necessità di nulla se non di un piccolo aggiornamento del regolamento, che in questi anni è cambiato. E allora a distanza di 18 anni abbiamo pensato che forse Ago aveva ancora qualche cosa da dire, e abbiamo pensato assieme a tutta la famiglia che fosse un buon modo per dare una soddisfazione ad Ago pubblicandolo. E allo stesso tempo ringraziare tutti i tifosi che non lo hanno mai dimenticato».

E’ anche un libro di etica sportiva?
Sì, principalmente sì. All’interno c’è tutta l’esperienza tecnica e tattica di Ago spiegata ai bambini da Ago stesso.

C’è anche un intento benefico dietro a questo manuale…
Sì, abbiamo voluto ricordare Ago anche facendo qualcosa di bello per la città, aiutando la ristrutturazione del campo di Corviale dove la Società Sportiva del Calcio Sociale fa attività con i ragazzi disabili fisici e psichici. Dove insegna agli altri che l’integrazione è una cosa meravigliosa, e attraverso lo sport è ancora più bella.

 Nel libro sono intervistati da Agostino stesso personaggi come Boniperti, Ciotti e Liedholm.
Credo che Ago si sentisse legato a loro da un forte rapporto umano. Erano tre esempi nel mondo del giornalismo, nel mondo degli allenatori e nel mondo della dirigenza sportiva. Persone serie, per bene, professionisti veri che avevano dato sia al calcio, sia alle tante persone che hanno avuto l’opportunità di vederli lavorare sicuramente degli insegnamenti importanti.

Qual è la regola che l’ha colpita di più?
Quella sull’allegria. Il calcio, come ogni sport è allegria, deve essere un divertimento in primis. Perché se è così è capace anche di insegnare qualche cosa a chi lo pratica. Mentre chi entra in campo con l’idea di fare qualche cosa che non lo diverte probabilmente non riesce più ad imparare nulla dallo sport che fa e non potrà inevitabilmente insegnare nulla alle persone che lo guardano, o ai bambini che magari lo seguono per allenamento.

Cagliari-Roma è una pagina scura del nostro calcio, anche se la Roma alla fine ne è uscita “vincitrice” in un certo senso. Che cosa ne pensa?
E’ una pagina terribile del calcio. Twittando e navigando in rete ho ricevuto e letto i vari commenti di molti amici stranieri, appassionati di calcio. Ed è difficile provare a spiegare che cosa è successo. Soprattutto provare a spiegare come una persona possa con così tanta superficialità mettere a rischio, perché di questo si è trattato prima di un problema sportivo, l’incolumità di tante persone che volevano solo vedere una partita di calcio e che magari, legittimamente, si fidavano di un alto dirigente come il presidente del Cagliari, che per altro ha anche un ruolo all’interno della Federazione e della Lega. Prima ancora di un problema di sport professionistico, quindi, c’è stato un problema di sicurezza e di ordine pubblico. Poi, sicuramente c’è stato anche un gravissimo problema di etica sportiva. E’ una pagina scura, e il fatto che la Roma ne sia uscita vincitrice con i tre punti di per sé sancisce solo il rispetto formale delle regole. Ma da un punto di vista sportivo è una pagina nerissima.

Dove può arrivare questa Roma di Zeman?
Arriverà dove riuscirà a portarla il giocare il calcio di Zeman, cioè un calcio divertente. Quando, durante i 90 minuti come durante tutta la stagione, avrà un momento in cui smetterà di divertirsi non andrà avanti. Lo abbiamo visto a Bologna: dopo i primi 45 minuti i ragazzi hanno avuto un attimo di panico ed è subentrata la paura. E’ una squadra che però non si può mettere il limite del campionato, perché è una squadra che dovrebbe aprire un ciclo. I cicli non si aprono con due o tre partite, come non si può aprire durante la prima stagione. Ci vuole il tempo, e che il lavoro li faccia maturare con la giusta serenità.  

Chi l’ha stupita maggiormente in questa prima parte della stagione?
A me piace moltissimo Florenzi, anche fuori dal campo: ha detto delle parole bellissime. E soprattutto mi piace l’idea che ancora una volta il vivaio della Roma sforni delle meravigliose scoperte. Mi fa piacere anche vedere Francesco Totti in una forma splendida come probabilmente lo ricordavo giocare solo con Zeman. Quindi ci saranno tante scoperte nella continuità dei grandi campioni che abbiamo mantenuto a Roma.

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