IL ROMANISTA Baldini, Prandelli, Gila e la Roma storia di un amore di mezza estate

Alberto Gilardino

(C. Zucchelli) – «Abbiamo in rosa cinque titolari che possono essere considerati titolari della nazionale: Totti, Cassano, Panucci, Ferrari e Perrotta. Speriamo che diventino sei…». Parlava così Franco Baldini il 4 agosto del 2004 quando in mente aveva un solo obiettivo:portare a Roma, e consegnarlo a Cesare Prandelli, quello che a 22 anni veniva considerato l’attaccante più promettente d’Italia: Alberto Gilardino.

L’attuale dg giallorosso voleva prendere Gilardino su precisa richiesta di Prandelli che a Parma lo aveva consacrato: con lui in panchina erano infatti arrivati per l’ex punta del Piacenza 23 gol in campionato (a una sola marcatura dal capocannoniere Schevchenko) di cui 17 solo nel girone di ritorno e Baldini aveva intenzione di blindarlo tanto che, qualche giorno dopo, aveva aggiunto: «La trattativa non è facile, ma noi continuiamo a fare offerte perché crediamo che sia possibile». Lo era eccome, tanto che lo stesso giocatore, di ritorno dall’Olimpiade di Atene dove – con De Rossi – aveva conquistato la medaglia di bronzo si era sbilanciato: «Roma? È una grande piazza con un’ottima squadra che sta diventando sempre più forte. E poi ci sarebbe Prandelli… Non sta a me però decidere il mio futuro». Già, era il Parma ad avere l’ultima parola. E il Parma, travolto dal crac Parmalat, decide di tenere il giocatore per altri dodici mesi in virtù di una parola data ad Adriano Galliani. E Gilardino il 16 dicembre 2004 raccontava così il mancato arrivo a Trigoria: «C’era la possibilità di andare alla Roma poi ho concordato con la società di rimanere a Parma e penso di aver fatto la scelta più giusta. La Roma strada chiusa? Non lo so, adesso penso al Parma, poi vedremo certo. Roma è una grandissima città, che ha una grande squadra e una grande tifoseria. Quest’estate mi hanno pressato De Rossi, Pelizzoli e Ferrari: c’è stata la trattativa poi per una serie di cose non ci siamo accordati».

E tanti saluti alla possibilità di un tridente con Totti e Cassano: «Francesco (con cui due anni dopo diventerà campione del Mondo, ndr) è uno dei migliori al mondo, di Cassano ne nasce uno ogni centomila: è unico. Ma Montella sta facendo cose meravigliose, credo che la Roma sia contenta così». Difficile crederlo, visto che il 2004-2005 è stato uno degli anni peggiori della storia romanista. E la passione per Gilardino si è esaurita lì, anche se quest’estate c’era chi diceva che la Roma stava pensando a uno scambio col Genoa per Borriello. Non se n’è fatto nulla e domenica l’attaccante sarà all’Olimpico da avversario, lui che alla squadra che otto anni fa poteva essere sua ha già segnato sette reti in serie A con le maglie di Parma, Fiorentina e Milan. Ieri per Gilardino e compagni partitella contro gli Allievi Nazionali cui non hanno preso parte Diego Perez, che ha effettuato un lavoro di scarico dopo l’impegno con la sua nazionale, Natali, Pisanu e Acquafresca, a riposo per un lieve stato influenzale.

Top