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LE PAGELLE DELLA STAGIONE Bocciata la colonia spagnola, giudizio sospeso sui giovani, l’unico promosso è sempre il capitano

Le Pagelle

ROMA:

Dirigenza: 

Baldini 4,5: Tornato nella capitale quasi per grazia divina, inizia con colpevole ritardo la sua seconda avventura giallorossa. Il suo è il ruolo più delicato, presidente in pectore di una società ancora non ben definita; spesso superficiale nella presa di decisioni fondamentali per la vita tecnica del club, non sembra più il vecchio dirigente spavaldo e aggressivo che aveva sconvolto il sistema calcio Italia. O si abbandonano le mire di “football utopico” e anche un pizzico radical chic, o anche il futuro non sarà così roseo. Snob!

Sabatini 5,5: Completare la maggior parte del mercato in poche ore non è sicuramente una colpa a lui attribuibile. Dei 10 acquisti portati nella capitale (11 considerando anche Marquinho) almeno 1/3 sono da rimandare indietro, percentuale non risibile per un club di un certo livello. Il suo modo di fare genuino e schietto, lo ha fatto apprezzare al pubblico romanista, spiazzato dagli atteggiamenti baldiniani. Con un budget definito e tutto il tempo a disposizione siamo sicuri che potrà fare solo meglio. Atteso alla prova del 9! 

Fenucci s.v.: Nel suo ruolo di amministratore delegato deve più che altro pensare alle finanze del club, cercando di far quadrare conti che non lasciano troppo tranquilli. Lavoro oscuro quantomai utile! 

Portieri:

Stekelenburg 6: Frenato da problemi fisici nel corso della stagione non ha sicuramente espresso il massimo del suo potenziale. Per un estremo difensore l’adattamento può richiedere anche più tempo del previsto, ma tutto sommato non si può giudicare come troppo negativa la sua prima stagione romana. Rispetto al passato grosso passo in avanti! ù

Lobont 6: Dal punto di vista stilistico è forse uno dei peggiori portieri in circolazione ma come rendimento c’è poco da eccepire. La sua statistica di gol subiti è persino superiore a quella di Stekelenburg e quando è sceso in campo ha sempre risposto alle aspettative. E’ il perfetto vice per la prossima stagione!

Curci 6: Nelle pochissime apparizioni fatte quest’anno merita la sufficienza. Probabilmente verrà ceduto nel mercato estivo per monetizzare. Terzo di lusso!

 

Difesa:

Kjaer, Rosi, Jose Angel 3: Avevano prospettive diverse all’inizio dell’anno, ma il giudizio finale è unanime: bocciati. Il danese non si è mai inserito nonostante la fiducia dimostratagli dal tecnico, commettendo errori che mettono in dubbio il suo reale valore; lo spagnolo non è proponibile a questi livelli, considerando il fatto che ha 23 anni e quindi non è più giovanissimo come molti pensano. Discorso a parte per Rosi che ha sciolto ogni riserva sulle prospettive di carriera che lo attendono: onesta serie B!

Juan 5: Siamo al capolinea della sua esperienza giallorossa, tra ringraziamenti per le belle stagioni trascorse insieme e il rammarico di averlo visto troppo poco al top dal punto di vista fisico. Ormai ex giocatore!

Henize 5: Anche per lui vale il discorso fatto sopra, grande rispetto per una carriera di tutto rispetto ma quello visto è lontano parente del grintoso argentino del Manchester United e del Real Madrid. Tanti saluti e buon rientro in patria!  

Taddei 5,5: Per certi versi il migliore del reparto arretrato pur non essendo un difensore. Adattato come terzino ne combina di tutto i colori in fase di copertura ma perlomeno ha delle attenuanti rispetto ai colleghi. Sunset Boulevard!

Cassetti s.v.: Fatto fuori fin dall’inizio, salvo qualche sporadica presenza da centrale difensivo. Poteva tornare utile!

Cicinho 2: Prende il voto del numero di maglia. Cavallo bono solo per l’ammazzatora!

 

Centrocampo:

De Rossi 6: Avvio di stagione di Spallettiana memoria, con un ritrovato vigore fisico e una sagacia tattica di antico richiamo. Nella seconda parte naufraga come il resto del gruppo non riuscendo a risollevare le sorti della squadra. Il contratto è oneroso, bisogna onorarlo! 

Gago 6: Il suo impatto con il calcio italiano non è stato dei più fragorosi ma tutto sommato può rappresentare quel giocatore di sostanza utile a qualsiasi squadra. Certamente non può sostituire un grande regista come Pizarro, ma può essere una valida alternativa per il futuro. Riscattabile!

Marquinho 6,5: Per essere un brasiliano proveniente da un mondo calcistico completamente diverso e senza aver fatto la preparazione fisica, si può dire che ha favorevolmente impressionato la piazza. Dispone di caratteristiche diverse dal resto dei centrocampisti a disposizione e deve essere uno dei punti da cui ripartire. Duttile!

Pjanic 6: Prima parte da 7, seconda da 5; la sufficienza la merita , anche se striminzita. L’infortunio muscolare rimediato in nazionale lo ha stroncato nel finale stagionale, rendendolo irriconoscibile. Le sue qualità non sono in dubbio e con un allenatore che saprà premiarle al meglio, lo vedremo esplodere in tutta la sua grandezza. Genio di cristallo!

Greco 5: Come per Rosi il discorso è chiaro: se la Roma vuole avere grandi ambizioni deve trovargli una sistemazione.

Simplicio 6: Si salva grazie ai suoi gol che spesso tolgono le castagne dal fuoco. Da un punto di vista fisico e di rendimento è uno dei peggiori ma la qualità a volte fa la differenza. Non si può ripartire anche da lui!

Perrotta s.v.: Grazie di tutto Simone!

Viviani 6: Voto di stima per un ragazzo che ha vinto tutto con la Primavera ma che ha bisogno ancora di mangiare tante pagnotte prima di poter calcare questi palcoscenici. Arrivederci!

 

Attacco: 

 

Totti 7:  A dir la verità sia i numeri (8 gol) che le prestazioni non ci descrivono una delle migliori stagioni del capitano ma merita il voto più alto semplicemente per il comportamento mantenuto nel corso di questa stagione. Mai una polemica, mai uno screzio, mai un’alzata di voce, nonostante si fosse intuito fin dalla scorsa estate che il “progetto” lo comprendeva solamente a parole. Tanto di cappello al miglior rappresentante della nostra storia, troppo spesso esaltato fuori dai confini della nostra città e osteggiato da chi gli è affianco. Onore e rispetto!

Osvaldo 6: Il suo campionato è senz’altro positivo ma va commisurato anche al valore di mercato che gli è stato attribuito. 11 gol (12 con quello splendido al Lecce) non sono pochi, ma le alzate di testa e i comportamenti sconvenienti hanno spesso oscurato le cose buone fatte sul campo. Serve “testa fredda  e cuore caldo”, non viceversa!

Borini 6: Per una parte dell’anno è stato etichettato come la rivelazione giallorossa per il rapporto qualità-prezzo e per ferocia dimostrata in campo, con una professionalità spesso sconosciuta da queste parti. La sua convocazione nella pre-lista “azzurra” premia l’impegno di un calciatore che merita la riconferma!

Lamela 5,5: Uno con il suo talento può e deve fare di più. Le stigmate del campione si sono intraviste ma per confermarle c’è una strada lunga da percorrere e che non tutti riescono a portare a termine. Se Sabatini c’ha visto lungo l’anno prossimo raccoglieremo i frutti. Diamante da sgrezzare!

Bojan 5,5: Per lo spagnolo vale il discorso fatto per l’argentino; a 22 anni lui ha già fatto esperienze importanti ma l’approccio di uno spagnolo nel campionato italiano è sempre difficoltoso e spesso proibitivo. Data la formula del prestito con la quale può rimanere gratis anche la prossima stagione, sarebbe un delitto non dargli un’altra chance!

 

Allenatore Luis Enrique 4: Tolto il fatto che stiamo parlando di una splendida persona, che merita il massimo rispetto e che non per colpe sue si è ritrovato a fare i conti con un compito più grande di lui, stiamo parlando di un tecnico non all’altezza, che ha inciso negativamente sulle sorti della squadra e con dei grossi problemi caratteriali, zavorra pura in diverse situazioni. Augurandogli il maggior bene possibile per la sua carriera, l’addio non è sicuramente una perdita!

 

A cura di Angelo Maria Papi

 

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