GAZZETTA GIALLOROSSA. Bortolo Mutti: “Bisogna permettere a Luis Enrique di dimostrare le sue capacità”

Nel day after di Fiorentina-Roma, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato l’esperto allenatore Bortolo Mutti, per esprimere un giudizio su Luis Enrique e il progetto giallorosso, che dopo questa brutta sconfitta sembrano essere messi a dura prova. Ecco quanto detto:

Stai seguendo Luis Enrique?

“Si, ovviamente c’è un po di curiosità intorno a lui. Diciamo che è sotto osservazione. I risultati, si sa creano malumori, tuttavia è un progetto tutto nuovo, fatto di tattiche nuove, giocatori nuovi qualche volta schierati in ruoli non loro. Purtroppo noi allenatori siamo legati ai risultati e quella di Firenze è una sconfitta pesante e importante che crea tanti punti interrogativi”.

In virtù dei risultati, cosa sta sbagliando?

“E’ difficile dirlo, bisogna lasciarlo lavorare. Sta portando cose nuove, giocatori in ruoli diversi e le evoluzioni tattiche sono scoperte che vanno adattate alle situazioni giuste, che nel migliore dei casi andranno ad evolversi positivamente. Ovviamente se i risultati non arrivano, è normale che si vengano a creare malumori e difficoltà”.

La mancanza di “gavetta” può essere un fattore determinante?

“Io penso che l’esperienza e la meritocrazia siano fattori importanti, perché vuol dire aver passato tanto tempo nell’ambiente. Vuol dire aver vissuto situazioni particolari, aver lavorato con giocatori e dirigenze diverse. I tempi però cambiano e viene subito messo tutto in mano ad allenatori giovani, che si trovano a gestire gruppi importanti, solo in virtù del loro passato da calciatori. Poi ogni società e dirigenza fanno le loro valutazioni”.

A questo punto rischia l’esonero?

“Non credo rischi. Noi allenatori abbiamo bisogno di continuità e fiducia al di la dei risultati. Chi si butta in un progetto nuovo come ha fatto la Roma, sa che a volte ci sono fattori particolari che a volte non dipendono dalle proprie capacità. Bisogna avere la pazienza di permettere a Luis Enrique di dimostrare le sue capacità e di far fruttare il suo lavoro”.

E’ un utopia portare il calcio giocato dal Barcellona a Roma?

“Bisogna sicuramente avere i tenori giusti per impadronirsi della cultura calcistica di un altro paese e di un’altra squadra. La Roma ha intrapreso una strada che ha valutato bene e ritenuto la più giusta da percorrere. Certamente ci vuole tempo per consolidare un certo tipo di gioco e di progetto”.

La prossima partita sarà con la Juventus? I giallorossi come vanno ad affrontare la capolista?

“La Juventus, come la Roma, era partita con un progetto e un tipo di gioco. Strada facendo ha capito e corretto quello che non era fruttuoso e che non dava stabilità e la possibilità di arrivare agli obiettivi prefissati. La Roma dovrà affrontare la capolista da Roma. Prevedo una bella partita. La Juve, verticalizza molto e predilige attaccare l’area di rigore in velocità, la Roma invece ha un buon fraseggio e possesso palla. Sarà uno scontro tra diverse teorie. Che vinca il migliore”.

Un pronostico?

“Sarà una partita da tripla che esce da qualsiasi tipo di pronostico”.

A cura di Flavio Festuccia

 

 

 

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