(O. Beha) – Ci sono fondamentalmente due modi per affrontare giornalisticamente la giungla spesso delinquenziale del teppismo da stadio: il primo, assai frequentato, è quello di ignorare pressoché tutti i dintorni di tale teppismo tenendolo basso o bassissimo ab ovo salvo poi rincorrerlo con i titoloni, l’indignazione vera o recitata