EDITORIALE. Tre punti importanti ma quanta sofferenza

Luis Enrique

Dopo la beffa patita nel derby era importante ripartire con una vittoria per non perdere contatto con la parte nobile della classifica. Una vittoria serviva ed una vittoria è stata ottenuta contro un buon Palermo ma nulla di più. La Roma vista contro il Palermo è stata molto meno spumeggiante del solito al punto da non sembrare la squadra rivoluzionaria che Luis Enrique dice di voler creare ma è piuttosto sembrata la Roma di Ranieri senza idee, impacciata, per lunghi tratti in balia dell’avversario. La qualità in campo c’era ma si è vista solo per i primi venti minuti di gioco, poi nulla di più. Manovra lenta e nessuna traccia del possesso di palla tanto caro al tecnico  asturiano. Di positivo oltre ai 3 punti conquistati l’ottimo esordio di Erik Lamela, la diligenza tattica di Gago e la superba prestazione di Stekelenburg. Il giovane talento argentino si è presentato nel migliore dei modi  decidendo la gara con un colpo da biliardo da pluriclasse puro. Il centrocampista argentino ha dettato i tempi della manovra sorreggendo il gioco orfano el bosniaco Miralem Pjanic. Il portierone olandese è salito in cattedra in conclusione di prima frazione quando con una magistrale uscita bassa ha negato il con a Zahavi blindando il vantaggio siglato da Lamela. Non sufficienti le prestazioni di Cassetti e di Pizarro tanto da far rimpiangere le assenze dei titolari di ruolo Rosi e Pjanic.  C’è ancora molto da fare, c’è da lavorare per migliorare, ma se si vince in fase di rodaggio va benissimo

A cura di: La redazione GazzettaGialloRossa.it

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