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Roma-Vitesse, le PAGELLE: Abraham ancora decisivo, Pellegrini e Zaniolo fuori giri. Smalling è un gigante

(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle dei calciatori di Roma e Vitesse al termine dell’ottavo di finale di Conference League. I giallorossi strappano la qualificazione ma soffrendo fino al 90’ (e oltre).

-Roma-

RUI PATRICIO 6 – Ordinaria amministrazione e pochi pericoli dalle sue parti. Sul sinistro-capolavoro di Wittek non può farci davvero nulla.

IBANEZ 5 – Il solito caos. Parte con un’ammonizione evitabilissima, se la cava sugli interventi in velocità ma è inguardabile nella gestione del pallone. Vanno fatte tante riflessioni sul brasiliano.

SMALLING 6,5 – La conferma della sua incredibile inderogabilità al centro della difesa arriva ancora oggi. Di testa le prende tutte, si esalta anche in uscita palla al piede non senza qualche imprecisione.

KUMBULLA 5,5 – Piccolo passo indietro rispetto alle precedenti prove da applausi. Meno brillante e concentrato, nella ripresa soffre la rapidità di Gboho e Dasa.

MAITLAND-NILES 5: Qualche iniziativa nel primo tempo poteva lasciar presagire una serata diversa e invece con il passare dei minuti gli errori sono sempre gli stessi. Qualche accelerazione ma sempre fine a se stessa. Utile solo per far rifiatare Karsdorp per circa un’ora.

VERETOUT 5: L’emblema del suo stato di forma sono la battuta di un paio di calci da fermo spediti direttamente sul fondo. Non ha più quella verve di inizio stagione e la qualità e da sempre non eccezionale. Se gli vengono tolti anche gli inserimenti abbiamo il quadro di un giocatore di una normalità aberrante. Così serve a poco.

VINA 5.5: Di certo ce l’ha messa tutta e non è apparso nemmeno nella sua peggior versione, anzi. Guadagna qualche calcio di punizione utile ma più di questo non gli si può chiedere. Era stato dipinto come un terzino di spinta e qualità tecnica, ma francamente dopo 7/8 mesi sembra tutt’altro. Si rende pericoloso nella prima frazione con un sinistro dal limite che esce di poco a lato. Quando le cose si fanno serie Mou butta dentro El Shaarawy.

MKHITARYAN 6: È veramente l’unico giocatore in mezzo al campo in grado di alzare il livello di qualità. Anche per lui arrivano errori in fase di possesso poco sensati ma l’unica chance della squadra di creare qualcosa passa dai suoi piedi. Encomiabile anche nella rincorsa degli avversari e nella fase di non possesso. Imprescindibile.

PELLEGRINI 5: Sta attraversando un momento che di involuzione è dire poco. Mai un tocco illuminante, un dribbling riuscito o un tiro nello specchio. È spesso sdraiato a terra per presunti falli o contrasti veniali. La cosa più bella in 90’ è la punizione dai trenta metri, stile Juventus, che si perde a un metro dalla porta di Houwen. Sembrerebbe aver bisogno di una cura ricostituente e se lui sta così non può venire di certo nulla di buono sul piano del gioco. Smarrito.

ZANIOLO 5: Il suo inizia ad essere anche un problema tattico. Giocare spalle alla porta non esalta le qualità di tecnica e progressione che possono renderlo micidiale. L’idea di avvicinarlo alla porta era sensata, ma se non riesce mai ad essere innescato con campo davanti perde la forza come Sansone. Praticamente sempre ingabbiato e facile da fermare per i difensori tutt’altro che irresistibili del Vitesse. Unica cosa da sottolineare la giocata su Rasmussen che doveva portare all’espulsione per doppio giallo di quest’ultimo.

ABRAHAM 7: La sua partita è stata non eccezionale per 89’ ma straordinaria nel momento decisivo. Non farà salire la squadra come DZeko, ma quando c’è da mettere la palla dentro lui è sempre presente. Questa competizione lo sta esaltando a livello di numeri (7 gol) e la squadra lo riconosce come leader tecnico. 21 centri stagionali sono roba da grandi bomber e l’età è ancora dalla sua parte. Il miglio acquisto di Tiago Pinto finora.

dal 66′ KARSDORP 7 – Tutto un altro passo rispetto a Maitland-Niles. Ara la fascia destra e si inventa l’assist vincente che porta la Roma ai quarti, evitando i delittuosi supplementari.

dal 66′ CRISTANTE 6 – Mette più fisicità e precisione rispetto a Veretout. Sfiora pure il gol in mischia.

dal 66′ EL SHAARAWY 6,5 – Come all’andata, il suo ingresso dà la scossa ad una Roma statica e senza idee. Da un suo cross nasce l’azione del pari.

dal 79′ FELIX 6 – Maggior vivacità di Zaniolo, ma spreca troppo in ripartenza.

dal 90′ BOVE S.V. – Entra per sopperire ai mischioni finali.

All. MOURINHO – La squadra soffre terribilmente per strappare una qualificazione che sarebbe dovuta essere più agevole. Come si sa in Europa nulla è scontato, ma aver dissipato tutte queste energie nel tentativo di gestire il piccolo vantaggio dell’andata non è stato il massimo (in ottica derby). Balzano agli occhi le difficoltà nella gestione della palla e nel saper costruire occasioni pericolose, ma su questo i veri imputati sono i calciatori e le loro limitate qualità. Il fatto di non arrendersi mai, invece, è una delle note liete della serata. Ancora una volta risultato acciuffato in extremis e con il carattere giusto. Un punto da cui ripartire per costruire qualcosa di più grande.

-Vitesse-

Houwen 6; Doekhi 6.5, Bazoer 6.5 (Buitnik s.v.), Rasmussen 6; Dasa 7, Tronstad 7, Huisman 6 (Gboho 6.5), Wittek 7; Domgjoni 5.5 (Fredriksen s.v.); Grbic 4.5, Openda 6. All: Letsch 6.5

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