Roma: troppi cambi e poca identità

Per la  Roma 8 punti in classifica, 9 gol subiti in 5 giornate, gli 8 presi all’Olimpico tra Genoa, Lazio (trasferta), Sassuolo e Atalanta eguagliano il record al contrario che risaliva al 1947/1948 – proprio nei due match più importanti fin qui giocati in cui ha profondamente deluso. Il pareggio contro la Lazio è stato sigillato anche dai 4 pali colpiti dalla squadra di Simone Inzaghi (21 tiri a 8). La sconfitta contro l’Atalanta è arrivata dopo una serie di stravolgimenti tattici che hanno mandato in tilt la squadra: 4/2/3/1 per 15 minuti, poi 5-3-2 e infine 4-2-4. Altro che non snaturarsi davanti all’avversario. L’ambiente romano, si sa, è complicato. Non è un caso che Gasperini, a lungo corteggiato durante l’estate, abbia alla fine preferito restare all’Atatanta. Fonseca ha ammesso alla vigilia di essersi «italianizzato» e molti tifosi giallorossi l’hanno preso come un passo avanti Il campo ha detto il contrario. Il campionato, però, è ancora lungo e sia la Roma che Fonseca hanno tutto il tempo per recuperare. L’importante è trovare un’identità precisa. Anche perché Zaniolo non può certo
essere contento di essere sempre il primo a essere sostituito, anche quando non è il peggiore, e Mkhitaryan ha detto di essere venuto a Roma per giocare. In panchina ci stava già all’Arsenal. E non gli piaceva.

Fonte: Corsera

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