La “quota Monchi”: quella zavorra che blocca il mercato

Monchi

(M. Pinci) – Dopo i test con Perugia e Lille di una cosa sono convinti tutti, a Trigoria; la priorità assoluta del mercato non è un centravanti, ma un difensore centrale. Il margine per operare però è decisamente stretto, Colpa di una zavorra da 82 milioni di euro che frena, ad oggi, il mercato della società. E’ la “quota Monchi“: il costo a bilancio di tutti quei giocatori comprati nelle ultime due estati dall’ex ds giallorosso (tornato ai Siviglia, da dove era arrivato) e che non rientrano nei piani tecnici della società. L’elenco è lunghissimo: Nzonzi, Gonalons, Karsdorp, Schick, Olsen, Pastore, Bianda, Coric e Defrel, anche se in uscita con destinazione Cagliari. Nove calciatori, una squadra quasi intera, che Paulo Fonseca non vuole, ma che la Roma deve pagare e che a bilancio pesa appunto per 62 milioni all’anno, tra stipendi e costi di ammortamento. Come è noto, l’obiettivo dichiarato per la difesa è Toby Alderweireld, difensore del Tottenham che lo valuta 28 milioni di euro. La Roma vorrebbe comprarlo ma non può certo investire quella cifra (a cui aggiungere uno stipendio lordo da 6,5 milioni circa, grazie al decreto crescita) senza prima vendere. Lo aspetterà altre 48 ore, poi potrebbe virare su Pezzella della Fiorentina. Una cosa è certa: delle esose campagne acquisti sostenute nei due anni con Monchi al timone della direzione sportiva, si è salvato poco: Under, Cristante e Kluivert, fortemente voluti, Zaniolo e Santon arrivati quasi per caso nell’ambito della cessione di Nainggolan all’Inter, Kolarov e Mirante, usato sicuro, sette giocatori: stop. Per il resto, tutti esuberi, undici aggiungendo al conto Moreno e Marcano, già smaltiti.
Nota a margine: nessuno dei calciatori acquistati dal dirigente spagnolo ha ancora prodotto una plusvalenza a bilancio con la sua cessione, un dato oggettivo e singolare, visto che era stato preso con quell’obiettivo, per una società che si alimenta con fa dismissione di calciatori. Ciò nonostante la Roma continua a cercare soluzioni sul mercato, l’ultima idea riguarda il terzino destro: il ds Petrachi ha chiesto al Chelsea il prestito di Davide Zappacosta, fuori dai”programmi dei Blues. Lo conosce, lo ha portato al Torino dall’Atalanta nel 2013: elemento importante per il dirigente è la conoscenza del profili da acquistare. Non a caso tutti i nuovi arrivi – a eccezione del portiere Pau Lopez – provengono dall’Italia.

Fonte: La Repubblica

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