Roma, i piani dopo il no di Conte: potrebbe restare Ranieri

Ranieri
(A. Pugliese) – E ora cosa succede? E adesso che Conte ha detto no, chi sarà il futuro allenatore della Roma? La domanda a Roma se la fanno un po’ tutti, ad iniziare probabilmente dai dirigenti della Roma, tra Trigoria e la nuova sede dell’Eur. Il management giallorosso, però, sta già lavorando da giorni alle possibili alternative. La più accreditata, allo stato attuale, è la conferma di Claudio Ranieri anche per la prossima stagione, sempre che l’attuale tecnico accetti di proseguire nel rapporto di lavoro. Gli altri nomi che ballano sono invece quelli di Sarri, Gasperini e Giampaolo, anche se con possibilità e prospettive diverse l’uno dall’altro.
RANIERI — L’attuale tecnico giallorosso ha rimesso in carreggiata la Roma e spera ancora di portarla in Champions League. Con il no di Conte diventa lui l’ipotesi più plausibile per il futuro giallorosso. La gente romanista gli vuole bene, con lui la squadra è tornata ad avere equilibrio e appena tre anni fa è stato premiato come miglior allenatore del mondo (dopo l’impresa con il Leicester). Dovesse riuscire in un’altra impresa, quella di acciuffare la Champions in queste ultime tre giornate di campionato, sarebbe quasi matematica la sua conferma. Sempre che si faccia presto, però, perché Ranieri è già stato contattato da altri club europei.

GLI ALTRI — Altrimenti la Roma dovrà inevitabilmente virare su altri nomi. Non è un segreto che alla Roma piaccia anche molto l’idea Sarri, già sondato nei giorni scorsi da Franco Baldini. Il borsino attuale però dà le sue quotazioni in netta ripresa nel mondo Chelsea, dopo la qualificazione acquisita alla prossima Champions e un’Europa League ancora da poter vincere. In caso di vittoria continentale, diventa quasi impensabile che il Chelsea si separi da Sarri. I nomi che restano al vaglio sono quelli di Gian Piero Gasperini e Marco Giampaolo. Il primo viene considerato il nome giusto per far crescere i giovani e valorizzarli, il secondo è una soluzione gradita per la qualità del gioco e le idee. A meno che, poi, nell’effetto domino delle panchine che può scatenarsi in Europa non venga fuori una soluzione nuove, allo stato attuale inattesa.

Fonte: Gazzetta.it

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