Monchi: “Non mi ritengo un negoziatore. La mia strategia è avere sempre più opzioni”

Monchi

Durante il TransferRoom Summit tenuto a Londra è intervenuto Monchi, direttore sportivo della Roma, che è stato ascoltato da alcuni dei rappresentati dei club più importanti nel mondo ed ha spiegato il lavoro del diesse. Queste le sue parole riportate dal sito gianlucadimarzio.com:

TransferRoom? Uno strumento molto utile. Meno intermediari sono coinvolti, meno sono i costi. Semplifica molti processi, e ci permette di risparmiare molto tempo. L’abilità più importante per un direttore sportivo è essere pratici, perché non c’è tempo da perdere. Bisogna essere sempre raggiungibili, saper comunicare con chiunque si occupi dell’area scouting e soprattutto saper delegare quando serve. Di fatto, il lavoro di un direttore sportivo è un lavoro di squadra, bisogna saperlo se si vuole arrivare al top. Come lavoro? Prima di tutto, non mi ritengo un negoziatore. Bisogna essere molto più freddi di me. La mia strategia è avere sempre più opzioni: se per esempio cerco una squadra sa che mi piace un portiere valutato tra i 7 e i 10 milioni, magari me ne chiedono 15. Ecco che è importante avere subito un piano B, ma non solo: bisogna avere una lista di alternative la più lunga possibile. Soddisfazioni per entrambe le parti? È importantissimo. Perché poi tutto torna: non bisogna mai approfittarsi della controparte ma lasciarsi sempre nel migliore dei modi. I benefici si coglieranno nel tempo

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