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GGR – Monchi incolpevole per l’addio di Salah. L’errore vero è stato non sostituirlo

(K.K.) – La doppietta ed i due assist di Anfield riaprono quell’universo stile Sliding Doors che fa molto comodo a chi ama criticare senza accettare analisi approfondite. La Roma con Mohamed Salah sarebbe ora già in finale di Champions League. Forse sì, forse no, addirittura sarebbe potuta uscire prima, chi lo sa. Ma i fatti parlano chiaro e condannano l’atteggiamento del club giallorosso, che in estate ha dovuto cedere l’egiziano al Liverpool per 42 milioni di euro più 8 di bonus e oggi si ritrova di fronte una sorta di Messi nordafricano già insignito del premio come miglior calciatore della Premier 2017-18 e vicino alla Scarpa d’oro.

Fango addosso al d.s. Monchi per via di una cessione a detta di molti sbagliata e soprattutto a cifre troppo basse; ma vanno prese in considerazione due attenuanti rilevanti:

  1. la A.S. Roma, per via di un bilancio non generoso e per il controllo serrato del Fair Play Finanziario, aveva bisogno entro il 30 giugno 2017 di un introito da almeno 35 milioni di euro, ragionevolmente recuperabile sul mercato in uscita. Salah era l’unico calciatore appetibile, con l’offerta del Liverpool partita da 30 milioni e chiusa con un accordo vicino ai 50.
  2. il valore di mercato di Salah a giugno scorso era consono alla cifra spesa dal Liverpool per acquistarlo. Un mese dopo il trasferimento di Neymar al PSG per 222 milioni di euro ha spaccato in due l’economia calcistica e ha fatto lievitare prezzi e richieste in tutto il calciomercato europeo.

Monchi fondamentalmente non può essere colpevole della cessione di Salah, visto che la Roma era obbligata ad effettuarla per poter chiudere il bilancio semestrale con i conti quasi a posto. Una cessione inevitabile, anche perché gli altri pezzi pregiati della Roma nel 2017 (Manolas, Ruediger, Strootman, Dzeko) non avevano ancora ricevuto offerte al rialzo.

La vera colpa del direttore sportivo spagnolo è stata quella nei 2 mesi successivi di non riuscire a sostituire degnamente Salah, sapendo che l’allenatore Eusebio Di Francesco aveva bisogno di un’ala destra (di piede mancino) per il suo 4-3-3 che portasse almeno un bottino virtuale di 12-15 reti stagionali e una decina di assist vincenti. Sono arrivati i vari Defrel, Under e Schick, nessuno di loro pronto o tatticamente idoneo a prendere il posto dell’egiziano come titolare nell’attacco giallorosso. Doveva arrivare Mahrez, giocatore più o meno azzeccato per quel tipo di ruolo, ma la sua è stata solo una telenovela da ombrellone terminata con un nulla di fatto. Ad oggi manca come il pane alla Roma un calciatore come Salah, che dia profondità alla manovra, rapidità nel cambio di passo e pericolosità costante. La speranza è che Monchi sappia rifarsi nell’estate 2018 tappando questo ‘buco’ di rosa e facendo dimenticare tutte le critiche per la cessione dell’egiziano.

GGR

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