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Il Messaggero Il Faraone tra gioia e rimpianti: «Troppo rinunciatari»

El Shaarawy

(U. Trani) «Non mi interessano i complimenti». Alisson esce da San Siro a testa bassa. Non sta a pensare nemmeno agli elogi del suo ex allenatore Spalletti che ammette: «L’ho penalizzato, non facendolo giocare. Ma è un ottimo portiere e un grande uomo». Il brasiliano si limita a ringraziarlo: «Mi ha fatto crescere. Mi ha detto che mi vuole bene». Meglio, quindi, guardare dentro allo spogliatoio della Roma che non è più quello dei primi mesi della stagione. «Qui a San Siro abbiamo mollato sul più bello e non so perché».

ANALISI SPIETATAAlisson è stato protagonista almeno due volte su Icardi nella ripresa. E nel primo tempo ha mandato in porta El Shaarawy, lanciandolo in profondità, per il vantaggio della Roma. «Non sto certo a pensare alle mie parate. Sono tutte difficili e belle. A me dispiace non aver vinto. Peccato, quindi, non aver preso il colpo di testa di Vecino, evitando il gol del pari dell’Inter. Guardo al resto. Abbiamo smesso di giocare. Anche i miei compagni hanno detto che avrebbero dovuto correre di più.Contro l’Inter non ce lo possiamo permettere.Eppure le gambe c’erano». Aggiunge, con efficacia: «Non è un bel momento, il punto è buono. L’unica soluzione è stare zitti e lavorare».

MEZZA PARTITA – «Nessuno era distratto. Abbiamo preparato al meglio la partita.  Anche quelli che sono stati al centro di voci di mercato non hanno pensato a quello che potrà accadere nei prossimi giorni». El Shaarawy non cerca alibi per il pari contro l’Inter. I rumors ci sono, così come nello spogliatoio c’è chi si prepara a dire addio. Ma la prestazione, almeno fino all’intervallo, non è stata condizionata da quanto è accaduto prima dello scontro A San Siro. Stephan divide giustamente la partita in due. E comincia dalla fine. «E’ un punto prezioso, per come si era messa. Abbiamo fatto molto meglio nel primo che nel secondo tempo. Dopo l’intervallo ci siamo un po’ schiacciati e abbiamo smesso di giocare, loro hanno preso coraggio. E, dopo il primo gol, abbiamo rischiato di prendere il secondo. C’è rammarico ma pensiamo alla Sampdoria. Oltre all’aspetto fisico, io ad esempio ho avuto i crampi, abbiamo perso lucidità nel gioco, nel secondo tempo buttavamo su la palla e non eravamo più aggressivi. E, comunque, se si considera solo la prima parte, è un’occasione sprecata. Avevamo cominciato molto bene, riuscivamo a rubar palla e ripartire subito. E’ come se avessimo mollato a livello mentale, non riuscivamo più a giocare la palla e oro hanno preso il sopravvento. Cercheremo di rifarci mercoledì». Anche perché adesso il 4° posto è più lontano: la Lazio e l’Inter hanno 3 punti in più: «Siamo tutte in lotta, dobbiamo pensare a noi stessi perché sono 5 partite che non vinciamo.Alle 4 di campionato,con appena 2 punti raccolti, aggiunge anche quella di Coppa Italia, ko ed eliminazione con il Toro agli ottavi. Non festeggia il 7° gol stagionale (5° in campionato): «Bello, ma avrei preferito che fosse per il successo».

VERIFICA FISICAStamattina la Roma, rimasta in ritiro a Cornaredo, si allenerà a Settimo Milanese. Di Francesco deve verificare le condizioni di diversi titolari che, durante la partita l’Inter, hanno accusato crampi, da Gerson, primo giallorosso ad essere sostituito, a El Sharaawy. E punta a recuperare De Rossi per la gara di Marassi.

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