Il Messaggero Dzeko è l’unico che usa ancora la testa

Dzeko

(M. Ferretti) Neppure nei peggiori bar di Caracas poteva essere scritta una sceneggiatura a così elevato tasso alcolico. Vola a Londra. No, resta. Sì, ma contro la Sampdoria non gioca. È tutto fatto con il Chelsea. No, la trattativa non è ancora chiusa. Mille chiacchiere, altrettante indiscrezioni poi una sola verità: Edin Dzeko titolare a Marassi. Piano, però, col dire che il bosniaco non andrà (più) alla corte di Antonio Conte. Il 31 gennaio è lontano e la Roma sta cercando soldi. E se non sarà Dzeko a lasciare la Capitale, sarà un altro di pari (o addirittura superiore) valore a farlo. Lo suggerisce la logica delle ultime settimane, quella ribadita dal ds Monchi ogni volta che ha parlato di mercato. «L’offerta per Edin non è stata reputata interessante», ha precisato tatticamente, ieri, lo spagnolo.

PROFESSIONISTI ALLO SBARAGLIO – Cartellino giallo, poi il richiamo dell’arrogante Orsato via Florenzi, il capitano, poi anche attraverso Di Francesco, l’allenatore: Dzeko nervoso, molto nervoso quasi al confine della cacciata. E contributo modesto alla causa romanista, in linea con quelli di Defrel e Under che giocavano (giocavano?) ai suoi lati. Come se il bosniaco fosse fisicamente sul pessimo terreno di gioco di Marassi, ma con la testa tutta da un’altra parte. Colpa sua? Certo, ma colpa anche di chi l’ha messo in quella condizione. Una specie di record mondiale, la gestione di tutta la faccenda. Roba da dilettanti allo sbaraglio, se non fossero tutti professionisti super stipendiati.

Così, a forza di guardare il girovagare di Dzeko in mezzo al campo, Roma sotto di un gol all’intervallo, con Var in differita per il rigore assegnato a Quagliarella. Roma impacciata, isterica e visibilmente preoccupata, come sempre le è capitato dopo esser passata in svantaggio. Quasi fuori partita e con Dzeko praticamente assente. Ecco, allora, Schick (a destra, bravo) ; ecco anche l’esordiente Antonucci (che bravo!), una sorta di doppia mossa della disperazione legata alle prestazioni di Defrel e Under. E, in pieno recupero, l’acuto di testa proprio di Dzeko (chi altri,sennò?) per firmare la prima rimonta e evitare un’altra sconfitta. Un punto che lascia la squadra di Eusebio Di Francesco al quinto posto, ancora fuori dalla zona Champions e adesso senza nemmeno più l’alibi della partita da recuperare. Pessima faccenda, che non ha, non può avere un solo responsabile. E domenica replay contro la Samp: nell’attesa, sarebbe serio evitare almeno altre pagliacciate di mercato.

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