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Conferenza stampa, Di Francesco: “Nainggolan non sarà convocato, errore inaccettabile. Devo dare una mentalità alla Roma. De Rossi out per infortunio. Schick? O lui o Dzeko, non insieme”

Il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco rilascerà alcune dichiarazioni nella consueta conferenza stampa pre-match alla vigilia di Roma-Atalanta, in programma domani alle ore 18 allo Stadio Olimpico.

Parla Di Francesco: “Prima che me lo chiediate voi, parlerà io della situazione di Radja Nainggolan: con la linea adottata dalla società e condivisa e accettata da me e da Radja, il giocatore domani non sarà convocato con l’Atalanta. Questo si lega a un modo di fare, sono cose inacettabili e che non saranno accettate. Chiunque sbaglierà, pagherà nello stesso modo”

Stati d’animo diversi tra Roma e Atalanta?

“È il peggior avversario che potessimo affrontare visto che siamo reduci da un periodo non brillantissimo. Gli orobici hanno grandissima fisicità, un grande allenatore, che ha dato fastidio a tanti. Abbiamo ancora da recuperare il match contro la Sampdoria, potremmo stare a 6 punti dal Napoli, dobbiamo però vincere domani e abbiamo bisogno del grandissimo sostegno del nostro pubblico che sono certo si farà sentire”.

Quali sono le maggiori insidie dell’Atalanta?

“Loro sono molto bravi ad aggredire, ma noi dobbiamo cercare di giocare, verticalizzare. Abbiamo avuto delle difficoltà contro il Sassuolo, ma dobbiamo anche noi essere aggressivi nella loro metà campo”.

Il problema dell’attacco?

“È inutile tornarci sempre, noi abbiamo altri dati. Noi abbiamo quasi gli stessi tiri del Napoli, abbiamo la miglior difesa del campionato, abbiamo un presidio importante nel possesso palla. Siamo settimi per gol segnati e questo è un dato preoccupante, noi dobbiamo solo cercare di buttarla dentro in questo momento, non siamo stati bravi a finalizzare, se tiri in porta quanto il Napoli e non segni, dei problemini ci sono”.

Le condizioni di De Rossi? La mentalità?

“De Rossi non ci sarà perché ha un problema muscolare. Condivido le parole di Monchi, dobbiamo superare questo che è il momento peggiore da quando sono alla Roma per quanto concerne i risultati. Forse abbiamo mollato qualcosa emotivamente e inconsciamente, noi dobbiamo essere bravi a ritrovare quell’applicazione che avevamo prima. Il filo è sempre sottile tra partita vinta e persa, nella ripresa di Sassuolo abbiamo preso gol nel nostro momento migliore, ora dobbiamo essere incudine e lavorare”.

I gol subiti?

“Ci sono stati dei posizionamenti sbagliati indubbiamente, dovevamo prendere meglio la posizione su Missiroli. Sui calci piazzati ci siamo allenati, serve essere allenati. Il gol più brutto è quello preso contro la Juventus dove non siamo stati attenti, se poi uno salta un metro più alto di tutti gli facciamo i complimenti. Queste piccolezze possono fare la differenza”.

Quando tornerà lo Strootman vero?

“Ha un carisma tale, una capacità di uscire dalle difficoltà, è un professionista vero e inviterei a guardare i suoi dati fisici, poi è chiaro che da lui ci aspettiamo sempre di più, sono convinto che con il lavoro ci riuscirà”.

Quanto conta il carisma di Totti in queste situazioni?

“Lui era con Monchi durante il confronto con la squadra, ci aiuta molto perché conosce i giocatori, per noi è un vantaggio. Sta facendo un percorso da dirigente importante, lui ci sta dando qualcosa di importante come noi per lui”.

Perché aspettare tanti giorni per la decisione odierna su Nainggolan?

“Ho aspettato la conferenza, non è che sto qui a mandare messaggi a tutti. Questa è una situazione anomala che non accade sempre, io penso sia importante scegliere come agire, magari già il 1° gennaio avevo deciso di punirlo ma non ve lo dico. Io devo dare una mentalità, e me lo auguro, vincente per la Roma”.

Le è accaduta una situazione simile in passato?

“No. I social servono per essere in contatto con i beniamini e dare il buon esempio. Se io ti vengo a rubare delle immagini è un conto, farsele da solo è peggio. Radja si è preso le sue responsabilità, quello che accadeva prima mi interessa relativamente, da allenatore si pensa in maniera diversa rispetto a quando si è calciatori”.

Schick?

“Domani non giocherà in coppia con Dzeko, ci sarà lui o Schick. Anche due mesi fa quando non giocava lo monitoravo costantemente, deve maturare e gradualmente deve farlo. È un patrimonio del calcio, poi sì con il Sassuolo ha giocato male e non giustifichiamo nessuno, poi se nel sistema non vengono esaltate determinate caratteristiche è un conto, con il lavoro e la predisposizione, con la sua umiltà può dimostrarci di essere il giocatore visto con la Sampdoria, ci puntiamo eccome su Schick”.

Cosa si aspetta dai nuovi acquisti nel 2018?

“In alcune situazioni ho effettuato delle scelte un po’ forzate, delle volte è andata bene e delle volte ho sbagliato io, io devo mettere in campo i giocatori per valutarli. Io dico che sono stati utilizzati il giusto per adesso”.

Migliorare nelle coppe?

“In Champions League siamo arrivati agli ottavi di finale dopo tanto tempo. Il problema non è uscire, ma ci accontentiamo. Non dobbiamo buttare all’aria quanto di buono fatto, ci sono delle situazioni in costruzione, dobbiamo fare il massimo e non tralasciare nulla e quello parte anche da certi comportamenti fuori dal campo, le partite si preparano a casa e durante la settimana, poi si può vincere o perdere. Per delle prestazioni importanti serve lavorare sempre, io ci sono passato personalmente”.

Redazione GazzettaGiallorossa.it

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