Serie A, si continua a lavorare per l’approvazione del nuovo statuto

I club di Serie A continuano a lavorare e a trattare per trovare la quadratura del cerchio entro lunedì, giorno dell’Assemblea di Lega A a Milano, per l’approvazione del nuovo statuto. Tante le ipotesi in campo. Con il presidente della Figc, nonché commissario della Lega di A, Carlo Tavecchio, che porterà una sua bozza di statuto in Assemblea. Saranno poi i club ad accettarla o meno, con l’ipotesi del commissario ad Acta, che comunque i club non vogliono prendere in considerazione.

Filtra un cauto ottimismo da parte dei club, dopo l’incontro informale andato in scena a Milano tra i ‘tecnicì delle varie società, ma gli incontri di lunedì saranno determinanti. La Lega all’unanimità aveva votato le linee guida che prevedevano una trasformazione manageriale, con presidente e un Ad autonomi e un consiglio di Lega a sette membri (di cui tre indipendenti).

Il problema principale riguarderebbe il quorum necessario per le elezioni. Al momento si utilizza il concetto di maggioranza qualificata, ovvero 14 voti necessari per le approvazioni delle istanze. Per uscire dall’impasse in cui la Lega è scivolata negli ultimi anni, il consiglio federale prevederebbe la maggioranza semplice, ma, secondo quanto apprende l’Adnkronos, potrebbe esserci una terza via. Ci sarebbero dei margini per capire se, al di là della maggioranza semplice, ci sono altre formule, che al momento la Federazione non ha individuato, per impedire il blocco delle votazioni.

Se si dovesse trovare, su proposta anche dei club, un nuovo modo per evitare l’impasse, anche Tavecchio potrebbe accettare, dovendo però poi ripassare in Consiglio federale. La federazione aveva individuato la maggioranza semplice dopo una serie di correzioni, ma la volontà primaria è quella di creare qualcosa che non crei impasse, se si trova qualcosa di diverso dalla maggioranza semplice, potrebbe passare dalla riunione di ieri si è usciti con delle indicazioni a cui si sta rimettendo mano, quindi la situazione sembra non essere disperata. Essendo però talmente variegato il panorama delle 20 squadre della Lega di Serie A, una maggioranza semplice a 11 rischia di portare da situazione di stallo ad una Lega che può essere gestita da squadre sostanzialmente non di prima fascia, e questo è un rischio grosso che non si vuole correre.

È vero che con le maggioranze che ci sono oggi, una minoranza di blocco delle grandi o delle piccole si trova, e si arriva alla situazione attuale, ma quanto successo per l’attribuzione dei diritti esteri fa sperare che ci sia un pochino più di attenzione alla cosa comune e meno agli interessi privati. Anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sta lavorando assiduamente, ed ha molti club dalla sua parte. Per quanto riguarda, invece, la governance girano tanti nomi ma per i club al momento è più importante individuare il profilo. Ci sarà un confronto da lunedì in avanti, se ci sarà l’approvazione dello statuto, con l’auspicio che non ci siano più blocchi contrapposti

Fonte: adnkronos

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