Il Messaggero Italia, una notte ad alto rischio

(U. Trani) L’Italia, dopo la sbandata contro la Macedonia, non può più fare cilecca. Perché se i playoff li ha raggiunti sabato per meriti altrui, cioè grazie al successo del Belgio in Bosnia, adesso deve pensare da sola a mettersi al sicuro e chiudere queste qualificazioni mondiali con la certezza di essere testa di serie al sorteggio del 17 ottobre a Zurigo. Il destino azzurro si decide a Scutari, dove è in programma l’ultima partita (la numero 800 della nostra storia) contro l’Albania, da venerdì fuori gioco, guidata da Panucci. Con la vittoria, la Nazionale andrà finalmente a dama, risultando tra le migliori 4 seconde d’Europa e avendo quindi la garanzia di finire nell’urna 1. Il pari contro gli albanesi, invece, complicherebbe la situazione, con il rischio per Ventura di ritrovarsi dietro alla Croazia, al Galles e alla Svezia nella classifica che sarà ufficializzata il 16 ottobre (davanti ha già il Portogallo o la Svizzera e la Danimarca). Il ko, invece, certificherebbe (ancora non aritmeticamente) la presenza nell’urna 2.

MODULO PREFERITO La gara di Scutari, trasferta inedita per gli azzurri, ha insomma il suo peso: per il ranking Fifa che è deludente (17° posto) e non va peggiorato; per la riabilitazione del ct e degli stessi giocatori. L’Italia, ancora stranita dalla sconfitta dello scorso 2 settembre contro la Spagna al Bernabeu, arriva in Albania nel momento peggiore di questa gestione tecnica. Le prestazioni contro Israele a Reggio Emilia e la Macedonia a Torino sono state scadenti. Senza gioco e chance. L’involuzione è stata evidente e adesso la partecipazione al mondiale in Russia è in bilico. Anche la Federcalcio è preoccupata e i colloqui avuti con lo staff tecnico nelle ultime ore ne sono la conferma. Perché, guardando agli spareggi, non sarà facile ritrovare l’identità persa dopo l’estate. E le assenze di primo piano intralciano il percorso azzurro e incidono sul rendimento della Nazionale: Verratti, De Rossi e Belotti, lo stesso Pellegrini, sono indispensabili per un gruppo che attualmente accoglie qualche senatore in crisi e giovani ancora acerbi. Ventura, accompagnato in questo viaggio da Tavecchio che non ha invece seguito dal vivo la partita vergognosa di Torino, modificherà ancora una volta il sistema di gioco, riproponendo il 4-2-4 che risultò inappropriato per sfidare a Madrid la Spagna di Lopetegui. Lo hanno fatto capire proprio i big al ct che, però, non ha cambiato idea: è l’assetto ideale per le caratteristiche degli interpreti al momento a sua disposizione. Il 3-4-3, tra l’altro con 2 terzini, non ha funzionato contro la Macedonia e il ritorno della BBC davanti a Buffon non ha aiutato gli azzurri a sentirsi più protetti alle spalle. Per la verità Ventura, preparando a Coverciano la settimana scorsa le ultime due partite delle qualificazioni mondiali, ha sempre pensato di utilizzare il 4-2-4 contro l’Albania, a prescindere da quello che sarebbe accaduto a Torino.

TURNOVER ANNUNCIATO La nuova virata tattica chiama automaticamente in campo altri interpreti. La rotazione prevede, in partenza, solo tre novità, con l’ingresso di Spinazzola, Candreva ed Eder. Escono Barzagli, presente a Scutari nonostante l’affaticamento muscolare, Zappacosta e Verdi. Il ct, dunque, ha scelto di non escludere i diffidati Parolo e Immobile che, in caso di ammonizione, salterebbero la partita d’andata degli spareggi. L’azzardo di schierare Immobile, sapendo che Belotti è al momento non recuperabile per i playoff, non è comprensibile. E’ vero che l’Italia stasera ha l’obbligo di vincere, ma anche quello di andare in Russia.

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