Anche Fazio ko a Torino, scatta l’emergenza difesa

(F.Ferrazza) – Oltre all’assenza di Manolas, a Torino, oggi pomeriggio, la Roma non avrà neanche Fazio. L’argentino è alle prese con un fastidio alla caviglia sinistra, per una distorsione rimediata nei minuti finale della gara col Chelsea. Il giocatore ha provato ad allenarsi, negli ultimi due giorni, ma si è dovuto arrendere, preferendo restare a riposo, e provando a recuperare per il turno infrasettimanale di mercoledì contro il Crotone. Toccherà a Moreno fare coppia con Juan Jesus al centro della difesa, oppure a De Rossi spostarsi nel reparto arretrato, con Gonalons confermato a centrocampo. Convocati, invece, Schick e Defrel: partiranno dalla panchina. In rampa di lancio c’è Dzeko, per il quale Di Francesco non risparmia paragoni di lusso. «È diverso da Batistuta — spiega il tecnico — l’argentino era più dentro l’area, fortissimo di testa e da 30 metri ti spaccava la porta. Dzeko ha più tecnica e gioca più per la squadra. Ora ha anche unito le due cose, e, con le dovute proporzioni, mi ricorda Van Basten».

Per diventare vincente, la Roma dovrà riuscire a trovare una continuità di risultati che le consenta di avvicinare un trofeo. «Il secondo tempo con il Napoli e i 90 minuti di Londra, devono diventare per noi un punto di partenza. Parlare di scudetto dopo il Chelsea lascia il tempo che trova, ci vuole equilibrio, ma noi vogliamo dare fastidio a tutti e per farlo occorrono i tre punti contro un Torino non troppo distante da noi in classifica». Di Francesco poi continua: «Se non hai coraggio non vai lontano. Mi piace che la mia squadra sia questa, dobbiamo essere più preparati e attenti in alcune situazioni, soprattutto difensive. L’errore ci può stare, ma sbagliando meno si rischia anche di meno». Il mister giallorosso spera che si suoi restino concentrati. «Col Torino sarà una gara difficilissima, perché veniamo da una bella partita, nella quale abbiamo preso solo un punto: per me a Londra sono due punti persi. E troveremo una squadra vogliosa di farci male».

Fonte: la repubblica

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