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Gandini: “Roma, batti il Qarabag. La retrocessione in Europa League non sarebbe un fallimento”

Intervista mattutina a Umberto Gandini, a.d. della Roma che ha risposto ad alcune domande sui progetti e gli obiettivi del club giallorosso:

Una partenza tutto sommato positiva?

“Assolutamente, non credo abbiamo sofferto più di tanto. Con l’Inter il risultato non ci ha premiati nonostante la prestazione positiva e i 3 pali. Ora siamo in crescita”.

Di Francesco ha creato un po’ di scetticismo…

“Noi siamo stretti attorno all’allenatore, sappiamo che l’ambiente è importante ma la nostra politica è questa. A Roma la città respira con la squadra e viceversa, ma la società ha le spalle larghe. Di Francesco e Monchi sono in sintonia”.

Totti, come lo vede da dirigente?

“Viene visto come un mito da tutti, siamo contenti di lavorare con lui. Il suo compleanno a Baku? Sarà un evento molto social”.

Qarabag-Roma, sfida inedita e insidiosa.

“Sarà importante vincere e fare punti per il girone. Il Qarabag è squadra particolare e da non sottovalutare, hanno una buona esperienza in Europa League. Poi sarà fondamentale vincere perché dall’altra parte c’è Chelsea-Atletico”.

La Serie A meglio a 18 squadre?

“Ne parliamo da tempo con le istituzioni. Il campionato è diviso in tronconi e il fattore sorpresa è minore. Si è livellato verso l’altro, vero, ma ancora la stagione è lunga e le sorprese potrebbero arrivare”.

Se la Roma dovesse ‘retrocedere’ in Europa League?

“Non sarebbe un fallimento, noi cerchiamo la qualificazione agli ottavi di Champions ma è dura con due squadre importanti davanti a noi. Se scenderemo in Europa League la giocheremo fino in fondo per vincere. Dipenderà dagli scontri diretti ma anche dal dover fare punteggio pieno con i Qarabag”.

Monchi cos’ha portato alla squadra?

“Ha lavorato con Spalletti per un breve periodo, poi è partita la sua squadra. Non abbiamo ancora visto all’opera quello che sa fare veramente, ha esperienza di risultati importanti a Siviglia. Ma l’importante è che porti risultati qui a Roma, come vale per me”.

A che punto è lo Stadio di proprietà?

“C’è un tema di investimenti che vale per Roma ma anche per l’Italia intera. Siamo un paese di ritardi, discussioni. In settimana si riapre la Conferenza dei Servizi che durerà 90 giorni. Ci auguriamo che il nuovo progetto sia rapido, l’obiettivo è averlo pronto per il 2020-2021”.

Favorevole al VAR?

“Sono a favore, è un oggetto importante. Prima c’era troppa disparità tra chi vedeva una partita con l’ausilio della tecnologia e l’arbitro che la viveva solo live. Ovvio che ci siano casi di confusione, ma può essere uno strumento risolutorio”.

Quando la Roma smetterà di cedere giocatori importanti?

“Stiamo cercando di farlo; tutti in Italia cedono per diversi motivi, noi lo facciamo per questioni finanziarie ma anche per soluzioni tecniche nuove. L’idea è quella di fare come la Juventus, trattenere i migliori. Lo Stadio è un modo per evitare di dover sacrificare calciatori”.

Fonte: Radio Uno

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