Mahrez, l’ennesimo tormentone estivo tinto di giallorosso

(Alessio Nardo) – Mahrez, l’ennesimo sogno infranto? Da Davids a Borja Valero, quanti rimpianti di mercato
La Roma non molla, questa è la certezza. Monchi è un osso duro, ha scelto Mahrez e andrà fino in fondo, nel tentativo di strappare il talento algerino al Leicester. E’ dura, perché in Inghilterra girano prezzi folli e i giocatori, anche i meno quotati sulla carta, vedasi Arnautovic e Iheanacho, vengono strapagati. Sono attesi nuovi tentativi del ds spagnolo nelle prossime ore. Nel frattempo il tifoso giallorosso freme, attende, cerca notizie di minuto in minuto nella speranza di poter accogliere presto il grande nome dell’estate.
Indiscrezioni, voci di corridoio, rumors. Nell’ultimo mese si è parlato, fondamentalmente, di un solo argomento: Riyad Mahrez. L’ennesimo tormentone di mercato. L’ultimo di una lunga serie. A volte si è arrivati a dama, in altre occasioni siamo rimasti scottati, delusi, rammaricati. Costretti a fare i conti col famoso “cerino in mano”. Pensiamo a Edgar Davids, ad esempio.

Estate 2002, ormai quindici anni fa. Fabio Capello irremovibile: “O arriva l’olandese o non siamo da scudetto. Anzi, siamo da quarto posto”. Già, peccato che quella Roma lì alla fine arrivò ottava, nonostante un ottimo organico, pur privo del fuoriclasse orange, bloccato a Torino da Luciano Moggi che non ne volle sapere di concedere il suo campione al “nemico storico” Franco Sensi. Contatti insistenti tra le parti, il nome di De Rossi (all’epoca solo un promettente giovane della Primavera) inserito nell’affare. Alla fine, il no. Le porte in faccia della Juve alla Roma. Niente Davids. La campagna acquisti giallorossa si chiuse con soli quattro innesti, peraltro di scarso spessore: lo spremuto Guardiola oltre a Dellas, Sartor e Bombardini.

Nel 2004, la Roma orfana di Capello e dei big fuggiti a caccia di nuove esperienze (Samuel, Zebina, Emerson) cercò di rimodellarsi mantenendo, tra gli altri, Totti e Cassano e puntando su gente giovane e rampante (Mexes, Ferrari, Perrotta). Il grande obiettivo dell’allora ds Franco Baldini, tuttavia, sfumò: Alberto Gilardino, 22 anni, centravanti del Parma pronto a spiccare il volo verso una carriera prestigiosa. Non bastarono settimane di trattative: i gialloblù lo tennero in Emilia salvo cederlo, un anno dopo, al Milan di Galliani e Berlusconi. Baldini virò su Mido, ma non fu esattamente un successo. Nel 2008 altra celebre scottatura: Adrian Mutu per giorni ad un passo dalla firma con la Roma, con Firenze pronta a ribellarsi di fronte alla cessione del gioiello romeno. Fu Prandelli, all’epoca tecnico viola, a metter le cose in chiaro: se lo cedete mi dimetto. E i Della Valle stopparono tutto.

Il canale fiorentino, a quanto pare, non è privilegiato per i giallorossi. Vedasi vicenda Borja Valero, agognato e desiderato da Spalletti e Sabatini per un’intera estate, quella del 2016. Il ko ai playoff di Champions col Porto suggerì a Pallotta di non produrre eccessivi sforzi economici. Tutto rinviato di un anno. Ora Borja è sì nelle mani di Walter e Luciano, ma all’Inter.

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