Il giallorosso è molto Schick

(Il Messaggero – S. Carina) – Alla fine ha avuto ragione l’ex ds giallorosso Sabatini quando giovedì sera prima di smentire il giorno seguente aveva fatto trapelare off record dove sarebbe andato a giocare Schick. Lo aveva capito prima degli altri, intuendo la disponibilità della Roma ad alzare l’asta sino a 40 milioni pur di aggiudicarsi l’attaccante. Così da ieri quel pronostico del 99% si è trasformato nella realtà del 100%. Sì, perché il ceco dopo un estenuante tira e molla che ha caratterizzato gli ultimi dieci giorni di mercato è un nuovo calciatore della Roma: «Sono felice, è la squadra giusta per me», le poche parole dette prima d’imbarcarsi da Genova, destinazione Roma dove ad accoglierlo c’era Monchi. Decisivo il doppio incontro tra la dirigenza giallorossa (rappresentata dal ds e dal dg Baldissoni) e quella doriana (Ferrero-Romei) in mattinata, bissato poi nel pomeriggio da quello con gli agenti del ragazzo Pavska e Satin. Schick diventa l’acquisto più oneroso della storia della Roma, superando addirittura i 70 miliardi di Batistuta nel 2000. Verrà pagato 40 milioni di euro (38+2 di bonus), con un esborso iniziale di 6 milioni per il prestito, ai quali seguirà poi l’obbligo di riscatto con una prima tranche di 13 milioni esercitabile a partire da febbraio 2018 e il restante che sarà estinto entro giugno 2020. Oggi alle ore 11 il calciatore svolgerà le visite mediche (che nel suo caso, visto gli ultimi trascorsi, non sono una formalità) e poi firmerà l’accordo che lo legherà in giallorosso sino al 2022 a 2,2 milioni più bonus a stagione. Prenderà la maglia numero 14. Ieri sera, intanto, ha cenato insieme con i dirigenti del club.
ESTATE INDIMENTICABILE – Cala così il sipario sulla seconda telenovela estiva targata Romache dopo aver incassato il no del Leicester per Mahrez si è rifatta con Schick. Talento puro, attaccante-rivelazione della passata stagione che a Trigoria avrebbero potuto già prendere lo scorso anno a 4,5 milioni (era stato offerto dall’agente Dario Canovi) e che ora Monchi è stato costretto a pagare 10 volte di più. A dimostrazione, tuttavia, che chi lo aveva segnalato addirittura nel 2015 quando lo aveva visto giocare nei mondiali under 17 non si sbagliava. Un’estate, quella appena trascorsa, che Patrik ricorderà a lungo. Prima l’intesa con la Juventus, poi la retromarcia bianconera a seguito dell’aritmia riscontrata durante le visite mediche. L’idoneità sportiva ottenuta il 9 agosto riapre l’asta alla quale partecipano l’Inter (che offre un prestito biennale con obbligo di riscatto a 35 milioni), la Juventus (tornata con la stessa proposta d’inizio estate, ossia prestito di 8 milioni e mezzo trasformabile a gennaio in definitivo per un totale di 30,5 milioni), il Napoli (pronto a offrire in extremis i cartellini di Zapata, Strinic più cash) e la Roma. La spuntano a suon di milioni di euro i giallorossi. Ora la palla passa a Di Francesco che dovrà trovargli la giusta collocazione tattica in campo.
OCCASIONE CERCASI – Sino a poco tempo fa Monchi aveva dichiarato che senza il sostituto diSalah la Roma era completa al 90%. In teoria con l’arrivo di Schick la rosa giallorossa dovrebbe esser stata ultimata. Condizionale tuttavia d’obbligo. Se per le fasce i rientri di Peres, Florenzi e Karsdorp regalano più certezze a Di Francesco, nel pacchetto dei centrali manca qualcosa. A Trigoria, però, continuano a ripetere come l’acquisto di un difensore sia una possibilità e non una necessità. E chiudono all’ennesimo rilancio juventino per Strootman.

Fonte IlMessaggero

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