Stadio, ora tocca alla Regione

(F.M.Magliaro) Ora è ufficiale: il vincolo architettonico sull’ippodromo di Tor di Valle non ci sarà. La Commissione dei Soprintendenti «ha deciso l’archiviazione del procedimento di vincolo, sulla base di profili di illegittimità rilevati in ordine sia allo strumento normativo prescelto per l’apposizione del vincolo, sia ad elementi di contraddittorietà delle decisioni assunte nel tempo dall’Amministrazione». Insomma, secondo la nota diffusa nel pomeriggio di ieri dal Ministero dei Beni Culturali, la soprintendente, Margherita Eichberg, che aveva avviato l’iter per metterlo non poteva farlo. Facili ironie sui social network da parte dei tifosi e il Codacons che, insieme a Italia Nostra, già preannuncia ricorsi contro la decisione del Mibact. Risolto il nodo vincolo, sempre nella giornata di ieri sono state inoltrate alla Regione Lazio, presentandole come controdeduzioni al procedimento di chiusura con esito negativo della Conferenza di Servizi decisoria, le nuove carte prodotte, sia le integrazioni progettuali che la nuova delibera approvata ieri in Consiglio comunale. A questo punto, quindi, ci sono 15 giorni a disposizione di tutti gli Enti che avevano partecipato alla Conferenza dei mesi scorsi, per richiedere formalmente ai proponenti eventuali chiarimenti o ulteriori integrazioni progettuali.

Dopo di che, scatteranno i 90 giorni che la legge assegna agli uffici regionali per decidere quale strada intraprendere. Al momento, tre sono le possibilità: aprire una nuova conferenza di servizi decisoria, approvare il progetto così com’è stato riformulato oppure, in ultimo, respingerlo ovviamente con delle forti motivazioni. Secondo quanto trapela, forti perplessità sarebbero state espresse dai funzionari della Prefettura in merito alle procedure seguite: in sostanza, secondo Palazzo Valentini, l’iter corretto avrebbe dovuto prevedere una nuova Conferenza di servizi preliminare (analoga a quella del 2014) visto che con la nuova delibera, il progetto è totalmente cambiato e, quindi, sarebbe stato necessario ricominciare l’iter da capo. La questione è decisamente spinosa: più o meno tutti i funzionari hanno ben chiare le difficoltà nella viabilità e nei trasporti che la «variante Raggi» al progetto comporta. Tuttavia, sempre secondo «radio conferenza di servizi», alla fine nessuno sembra voler rimanere con il cerino in mano ed assumersi la responsabilità di dire «no» al progetto che i tifosi giallorossi aspettano da tanto tempo.

fonte: Il Tempo

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