Leggo Spalletti: «Via da Trigoria per il dualismo con Totti»

(M. Zorzo) «L’Inter? La più bella grana che mi potesse capitare…». Un monologo di oltre un’ora e mezza, quello del primo giorno di Luciano Spalletti da tecnico dell’Inter, in una Pinetina stracolma come ai (bei) tempi di José Mourinho.

Però il condottiero di Certaldo ha parlato anche diffusamente della difficile gestione dell’ultimo anno di Totti in campo, che ha fatto deflagrare conflitti – pure con i tifosi – determinando l’addio con la Roma: «Ero diventato quello che divideva anziché unire. Eravamo dentro questo dubbio epocale, questo problema su cosa poi sarebbe stato, sulla fine della gestione del mito della Roma, Francesco è un mito. Di conseguenza si è verificata questa contrapposizione in cui l’amore per quello che è il calciatore più importante, che ha fatto vedere più qualità, ha prevalso sull’amore stesso che doveva esserci per la squadra. Se io non riesco a mettere d’accordo queste due cose a Roma, è segno che non ho fatto bene il mio lavoro…».

Quindi pillole sulla sua Inter che verrà: «Riporterò questa squadra nella storia. Icardi come Dzeko? Mauro, che resta capitano, deve dialogare di più. E poi ci sono gli acquisti da non sbagliare». Mentre dall’altra parte del mondo, in Cina, Fabio Capello, nuovo allenatore dello Jiangsu, altro club di Suning, quindi della galassia interista, ha debuttato con una gaffe: «Con la Juve ho vinto due campionati che poi ci hanno tolto, ma che noi abbiamo vinto sul campo».

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