Il piccolo Mattia e quella fascia tramandata

(F.Schito) – «Scusate se non ho parlato in questo periodo. Spegnere la luce non è facile». Continuano a riecheggiare le parole del campione alla sua ultima con la maglia giallorossa. Ma Francesco Totti la luce non la spegnerà mai: resteranno le sue gesta, il suo ricordo e il tributo che l’Olimpico gli ha voluto riservare. Rimarranno le sue lacrime stampate nel cuore dei suoi tifosi e l’ultimo gesto da capitano: sfilarsi la fascia e metterla al braccio di Mattia Almaviva, baby dei Pulcini della Roma, il più giovane capitano delle giovanili di Trigoria. Un passaggio di consegne nel cuore del campo, su una maglia numero 10 enorme per tenere viva quella luce. Poi l’abbraccio commosso, di un Totti più padre che calciatore.

Un messaggio chiaro, di forza e di speranza, un regalo impagabile per un ragazzino di undici anni. Le emozioni provate se le porterà dentro a lungo anche lui, le ricorderà per tutta la vita e nei momenti di sconforto avrà un cimelio unico da riguardarsi. Mattia Almaviva, trequartista del Pulcini giallorossi, classe 2006, fa parte del gruppo allenato da Pietro Donadio. A quell’età i ragazzi fanno i capitani a rotazione. Almaviva è un talentino dal piede buono e fa parte di una squadra in cui spiccano diversi elementi interessanti come, oltre a lui, Ceccarelli, Feola, Paolocci, Mirra e Reale. Per il momento sono ancora giovanissimi, c’è tempo per caricarli di aspettative e responsabilità, ma la Roma ha sempre guardato con fiducia al proprio settore giovanile. In Italia i ragazzi non possono firmare contratti da professionista prima dei sedici anni ed è per questo che la società capitolina coccola con attenzione le sue giovani promesse. Proprio Almaviva la scorsa estate era stato invitato con la sua famiglia a trascorrere qualche giorno a Pinzolo durante il ritiro della Roma. Esperienze formanti per questi giovanissimi calciatori che hanno il sogno di diventare i campioni di domani. Ragazzi di talento che devono solo pensare a giocare, seppur con il loro mito ben presente nella testa. In pochissimi riescono a realizare il sogno di far diventare il gioco del pallone la loro professione, per il momento Mattia un sogno lo ha già realizzato: ricevere al braccio la fascia di Francesco Totti nel giorno in cui il capitano giallorosso ha salutato la sua Roma non è cosa da tutti.

fonte: Il Tempo

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