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Le pagelle di Roma-Juventus: De Rossi sul trono. Fazio anti-Pipita. Emerson, che ritmo!

(K. Karimi – A. Papi) – Ecco le pagelle assegnate dalla redazione GGR ai calciatori della Roma dopo il match odierno all’Olimpico contro la Juventus:

Szczesny 7 – Decisivo nella notte sulla carta più difficile, straordinario il riflesso finale su Higuain. Abile a dare un senso di sicurezza che pochi portieri a Roma hanno saputo donare. Senza riscatto la sua sarà un’assenza da colmare in futuro.

Rüdiger 6,5 – Giudizio giustificato dall’importanza tattica di marcare e frenare Mandzukic sulla fascia destra. I problemi nascono quando c’è da portare il pallone oltre la metà campo. Troppi errori basilari nel possesso e negli appoggi, ma la priorità oggi era contenere.

Manolas 6,5 – A vole eccessivamente carico e vigoroso negli interventi, si fa sentire sulle caviglie di Higuain e compagni rischiando di sconfinare nella confusione. Da elogiare per intensità e concentrazione fino all’ultimo.

Fazio 7 – Un inizio shock, con la dormita sull’assist di Higuain per il gol di Lemina che sembra presagire una serata storta. Nella ripresa giganteggia, fronteggiando senza paura gli avanti juventini e godendo di un senso dell’anticipo eccellente e fondamentale per la sicurezza del reparto. Bravo a farsi sentire con personalità.

Emerson Palmieri 7,5 – Una delle migliori versioni apprezzate del terzino italo-brasiliano. Senza paura sulla sinistra anche contro un osso duro come Cuadrado e mai rinunciatario nell’appoggiare l’azione offensiva. Sarà un caso che nella settimane in cui escono rumors sul sondaggio della Juve per lui spicca con una prestazione degna di nota. La Roma deve ripartire da lui.

De Rossi 8 – Come una settimana fa a Milano gioca da leader assoluto, facendo della fascia di capitano un onore e onere rispettati in pieno. Troneggia a centrocampo, dettando i tempi e strappando palloni. La Juve generalmente letale tra le linee non trova quasi mai spazio. In più anche il gol che rimette in piedi il match.

Paredes 6,5 – Solita faccenda: quando c’è da costruire è tra i più brillanti ed efficaci, ma in fase di contenimento tende a farsi saltare con leggerezza e facilità. Deve aggiungere muscoli e grinta all’ottimo piede che si ritrova.

Salah 7 – E’ l’unico in grado di donare la profondità, anche con tre avversari pronti ad inseguirlo. Spesso costretto a scatti a perdifiato, ma fondamentali per il bene della squadra. Peccato non aver concretizzato un paio di occasioni comode davanti a Buffon.

Nainggolan 7,5 – Nonostante gli acciacchi recenti e una forma fisica in calo torna a sfornare una prestazione sopra le righe. Aggressivo sui portatori di palla, in grado di cambiare il ritmo sulla trequarti. Tramortisce i bianconeri con un destro che può valere il secondo posto. Bella anche l’esultanza sotto lo spicchio di tifosi ospiti.

El Shaarawy 7,5 – Aiutato da una piccola deviazione, ma il gol del 2-1 è suo pregevole merito personale. Oltre alla pesantissima rete del sorpasso gioca una partita ricca di corsa e sacrificio, come Spalletti vorrebbe sempre vederlo. Casualmente infatti gioca tutti i 90 minuti come non succedeva da tempo.

Perotti 6 – Riportato nel ruolo di ‘falso nueve’ come nella passata stagione fa fatica ad entrare nel vivo del gioco e fornire palloni convincenti ai compagni. Il galleggiamento tra le linee non sempre porta i frutti desiderati, anche per sue imprecisioni. La mancanza di acuti porta Spalletti a sostituirlo a inizio ripresa, anche in virtù del recente infortunio.

Grenier 6 – Bravo, come risaputo, nel giro palla. Giocatore polivalente ma che non ha quasi mai l’opportunità di dimostrarlo a pieno. L’importante era non fare danni stasera.

Juan Jesus 6 – Piazzato sulla sinistra a dar manforte a Palmieri, abile a limitare i tentativi di Alves e Lemina con interventi robusti e senza fronzoli.

Totti s.v. – Passerella finale in attesa del gran finale del 28 maggio.

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All. Spalletti – Azzecca la mossa di Ruediger su Mandzukic dando filo da torcere ad uno dei punti forti della Juventus di Allegri. Modulo forzato ma azzeccato per l’assenza di Dzeko, il vero pregio questa sera è caratteriale: quasi impossibile pensare di rimontare e battere questa Juve andando in svantaggio. Chiudere il torneo a 4 punti dai finalisti di Champions sarebbe un risultato straordinario di cui lui è primo artefice.

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