La Repubblica La festa dell’Olimpico e quella (mancata) della Juve e di Totti

(F. Ferrazza) L’ostacolo più difficile la Roma lo salta quando era complicato aspettarselo, contro l’avversaria più forte, alla terzultima giornata di un campionato che la conferma dopo il terzo posto della scorsa stagione di nuovo come l’unica antagonista della Juventus, avvicinata a meno quattro, e con la festa scudetto rovinata. Travolti i bianconeri per 3-1, grazie alle reti di De Rossi (terzo centro consecutivo), El Shaarawy a Nainggolan (reduce da un problema al polpaccio), con tanti saluti al Napoli che, nel pomeriggio di ieri, si era riportato avanti. Esulta Edin Dzeko in tribuna, con in braccio la figlia Una, lui che con il suo bagaglio di 37 gol stagionali, è il grande assente.

«Vittoria importante per la classifica – è felice De Rossi – siamo stati bravi, grande sacrificio. Spero i tifosi tornino sempre con lo spirito di una volta, non solo in questa gare importanti. E’ un’altra cosa per noi avere uno stadio cosi piano e caloroso». Al raggiungimento del secondo posto è strettamente legato il livello di competitività della Roma, come ammette anche Baldissoni. «Se possono cambiare le strategie di mercato? Cambiano perchè ci sono disponibilità maggiori con la Champions, ma programmiamo sempre in modo prudente, immaginandoli con risorse minori: mettiamo a budget il terzo posto da anni e l’eventuale eliminazione ai preliminari. Quest’anno abbiamo rispecchiato quanto previsto e cercheremo di migliorare. Se poi arriveranno risorse maggiori, allora avremo la possibilità di fare meglio».

Si guarda al futuro, oltre Spalletti, andando verso Di Francesco, uno dei candidati alla panchina giallorossa per la prossima stagione. «Sono notizie prive di fondamento – si affretta a smentire il dg giallorosso – ogni giorno ci abbinano un mister diverso, da Montella a Mancini. E normale che sia cosi, ma ne parleremo a fine stagione. Se sarà italiano? Posso solo dire che il prossimo allenatore della Roma sarà bravo». L’attuale tecnico del Sassuolo ha una clausola di tre milioni che lo vincola, superabile, nel caso, con la cessione di Ricci, in prestito al club emiliano. Il dg della Roma va poi sulla questione Totti, entrato ieri sera nei minuti di recupero finali, nell’ovazione dell’Olimpico ( applausi anche dagli juventini), che da quel momento è tutto per lui. Poi lascia subito il campo, senza festeggiare con i compagni e la gente, visibilmente contrariato. «Francesco è un grandissimo giocatore – dice Baldissoni – nessuno sarà in grado di eguagliarlo, mail tempo passa per tutti. Ci siamo trovati a gestire l’ultimo anno, compito complicato, che ha comportato della difficolta per l’allenatore. Per lui è un momento delicato, siamo più preoccupati per l’uomo che per il calciatore, e noi tutti dovremmo aiutarlo a viverlo nel miglior modo possibile. Deve essere aiutato da tutto l’ambiente in questo passaggio psicologicamente complicato, anche perché avrà una grande carriera pure da dirigente, ma, in questa face, gli serve serenità».

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