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Le pagelle di Roma-Lione: Strootman porta la croce, che bravo Alisson. Peres tallone d’achille. Dzeko e Salah stile ‘Chi l’ha visto?’

(K. Karimi – A. Papi) – Ecco le pagelle dei calciatori giallorossi scesi oggi in campo per Roma-Lione, ritorno degli ottavi di Europa League:

Alisson 7 – Tiene a galla i tentativi di rimonta, due uscite basse perfette e un paio di interventi a frenare il contropiede lionese. Non può nulla sulla zuccata di Diakhaby.

Manolas 6 – A volte svagato nel chiudere i tentativi offensivi di Valbuena. Meno impegnato rispetto all’andata, ma appare frenato. Prova a dare una mano nel giro-palla, ma i piedi sono quelli che sono.

Fazio 7 – Torna solido a svettare al centro della difesa, annullando praticamente un Lacazette irriconoscibile. Imposta con la giusta velocità richiesta, verticalizzando bene in mezzo al campo. Nel finale stile ‘Dellas’ prova a trasformarsi in centravanti aggiunto senza grande fortuna.

Rüdiger 6,5 – Un lottatore, sicuramente non elegante, ma in un’occasione come questa serviva più concretezza e meno estetica. Nonostante sia stato riportato sul centro-sinistra trova perfettamente i riferimenti difensivi, chiudendo con puntualità su Cornet. Spacca la traversa con una girata che poteva cambiare le sorti del match.

Bruno Peres 4,5 – Lapalissiano come sia il punto debole di questa Roma, nonostante l’applicazione encomiabile sbaglia ogni scelta possibile. Cross fuori misura, conclusioni troppo morbidi. Inevitabile la sostituzione ‘nervosa’ a metà ripresa.

De Rossi 6 – Finché ha avuto birra in corpo è stato tra i più brillanti per palleggio e tempi di gioco. Purtroppo i ritmi alti ne consumano le energie molto rapidamente. Il cuore oltre l’ostacolo lo ha comunque gettato.

Strootman 7 – Dal punto di vista qualitativo gli si può muovere qualche critica (vedi il gol fallito a fine primo tempo) ma per intensità, grinta e impegno è il numero uno. Corre per quattro, tiene la mediana da solo. E’ l’ultmo a mollare, se tutti avessero il suo spirito la Roma avrebbe una bacheca più folta.

Mario Rui 6,5 – Ottimo primo tempo anche in un ruolo che ancora gli compete poco. Accompagna bene l’azione sulla sinistra e prova anche a pennellare qualche cross degna di nota. Tecnica individuale di buon livello, deve crescere solo per condizione fisica.

Nainggolan 6,5 – Un vero peccato sia calato di forma nel momento più intenso e centrale della stagione. Anche così sa creare grattacapi alla squadra avversaria mancando però in fase di conclusione. Non è immortale come già visto in campionato, vederlo arrivare in ritardo in qualche intervento in scivolata è segno di mancata brillantezza.

Salah 5 – Mancano come l’aria gli strappi vincenti dell’egiziano. Ha diverse chance a disposizione, ma finisce per perderli o sfruttarli in malo modo. Quando gioca spalle alla porta dimostra poca incisività e regala troppi palloni alla retroguardia avversaria.

Dzeko 5 – Altra grave mancanza in una serata in cui il gol e la pressione offensiva sarebbero dovuti essere all’ordine del giorno. Primo tempo accettabile per grinta e volontà, nel secondo entra a far parte del cast di ‘Chi l’ha visto?’. Il suo peso in area è troppo leggero nonostante la stazza.

El Shaarawy 6,5 – Ingresso in campo determinante: pronti via, da lui nasce il gol della speranza del 2-1. Fallisce anche clamorosamente la rete della qualificazione aprendo il destro troppo a lato. Piazzato come fluidificante di destra, per lui era francamente difficile fare peggio di questo Peres.

Perotti 5,5 – Schierato per puntare l’uomo sulla sinistra e arrivare sul fondo, ci riesce poco e male. Era comunque durissima sfondare dalle parti di un superlativo Jallet.

Totti s.v. – Ingresso romantico a 8′ dalla fine, troppo poco per voler incidere.

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All. Spalletti – Prepara nel giusto modo la sfida, almeno dal punto di vista tattico e mentale. Il gol di Diakhaby non cambia le carte in tavola, anche se i cambi restano tardivi. Concedere un’ora di gioco a Bruno Peres è effettivamente troppo. Anche Totti poteva essere inserito in precedenza. La tenuta di squadra c’è, la generosità anche. Non resta altro che mangiarsi le mani per il flop del secondo tempo dell’andata a Lione.

 

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