L’istrionico Claudio, una giornata trascorsa su e giù per i corridoi

Claudio Lotito

(E.Bernardini) – «Non dite più che io pendo dalle labbra di Lotito» aveva detto non troppo tempo fa Carlo Tavecchio, stufo di essere definito una sorta di estensione del numero uno della Lazio. Il neo presidente aveva giurato di essersi affrancato dalla figura assai ingombrante di Claudio. Probabilmente è così, ma a vedere Lotito in azione l’idea che ci si fa è parecchio differente. Lungo i corridoi dell’Hotel Hilton di Fiumicino si muove con passo sicuro, non sbaglia una mossa. Sa perfettamente cosa, come e quando farla. Orecchie assai indiscrete giurano di averlo sentito sussurrare al dg della Roma, Baldissoni: «Non votare per Tavecchio è un suicidio». Lui nega di averlo detto, piuttosto spiega che eleggendo l’ex numero uno della serie B, nel nuovo consiglio si creerebbe una situazione di maggioranza tale che il nuovo presidente federale si dovrebbe dimettere alle prime delibere respinte. In sintesi si sarebbe riandati alle elezioni nel giro di sei mesi. Un suicidio, appunto.

SOTTO CONTROLLO – Istrionico ma calcolatore Lotito tiene tutto sotto controllo, non gli sfugge nulla e così lo si vede prendere sottobraccio qualche presidente e accompagnarlo a votare. I capannelli più ambiti sono tutti i suoi. Parla e tutti ascoltano, i suoi occhi scrutano l’orizzonte. Sa già che si andrà alla terza votazione e così alla seconda non si scompone e conta i punti persi. Gli sguardi con Abodi sono gelidi. Lo sfidante ride nervoso assistendo al lavoro ai fianchi che #Claudioovunque continua a fare con tutti. «E’ uno stopper, un vecchio marcatore» sussurra qualcuno mentre Lotito parla a tu per tu con il patron del Torino, Urbano Cairo. Il granata è per Tavecchio, così come, pare, altre 13 squadre di serie A. Il Napoli si vocifera abbia lasciato scheda bianca nella prima votazione, il Crotone, all’ultima votazione, era già sul volo di ritorno e non ha espresso il giudizio. Empoli, Sassuolo, Cagliari, Bologna e Roma hanno fatto fronte opposto. Abodi, noto tifoso laziale, ride amaro ripensando che deve dire grazie ai giallorossi e non ai biancocelesti che gli hanno remato contro. Lotito, invece, con sottobraccio una persona che ha il foglio con l’esito, salta di gioia ed esulta. Non dipenderà di certo da Claudio ma Carlo dovrà comunque dirgli un enorme grazie. Con Lotito il risultato è garantito.

fonte: Il Messaggero

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