Stadio Roma, Eichberg: “Ci sono 120 giorni per decidere sul vincolo”

“La nostra e’ un’iniziativa a tutela di un bene culturale, l’ippodromo di Tor di Valle e’ una struttura importante per la storia dell’architettura, al momento e’ l’edificio in cemento armato con il maggiore sbalzo al mondo per tipologia strutturale. Il vincolo sulle tribune e’ l’unico atto veramente vincolante che possiamo emanare, e nel caso del vincolo diretto come bene culturale diventiamo determinanti”. Lo dichiara all’agenzia di stampa Margherita Eichberg, soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Roma, che ha avviato la procedura di vincolo sull’ippodromo situato nell’area dove dovrebbe sorgere lo stadio di proprieta’ dell’As Roma a Tor di Valle.

“Quello che va detto – prosegue – e’ che questo nostro atto e’ l’avvio di un procedimento, che si conclude tra 120 giorni, i proponenti hanno 80 giorni per risponderci e potrebbero anche chiedere che il vincolo non venga apposto. Noi abbiamo avviato la procedura dopo aver consultato i comitati tecnico scientifici del Mibact. Poi formalmente il vincolo lo appone il segretario regionale del Mibact, sentita la commissione regionale per la tutela, dopo che avremo concluso la nostra istruttoria che deve concludersi entro 120 giorni”.

Quanto alla tempistica della pratica, che arriva dopo ventisei mesi dalla votazione in Assemblea Capitolina della delibera che concede pubblica utilita’ al progetto presentato dalla As Roma e dalla societa’ Eurnova, la Eichberg puntualizza: “La delibera e’ stata approvata nonostante una serie di pareri che le due soprintendenze avevano dato, che avanzavano una serie di forti criticita’ in particolare sui grattacieli che sorgerebbero a fianco dell’impianto sportivo, che avrebbero dovuto determinare una modifica del progetto. Ora l’istruttoria si e’ fatta piu’ approfondita per il livello definitivo del progetto depositato. Il proponente non ha approfondito adeguatamente la valutazione sull’ippodromo – prosegue – sostenendo frettolosamente che e’ un edificio degradato e che ha problemi di adeguamento alla normativa antisismica. Le tribune risultano tutelate anche dalla normativa comunale di piano regolatore (c.d. Carta della Qualita’), dalla quale la previsione del progetto Stadio comporterebbe la deroga. I tecnici delle commissioni ritengono – conclude – che sarebbe interessante confrontarsi al livello di normativa antisismica su come adeguare una struttura in cemento armato”.

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