Lazio, Inzaghi punta sulla difesa a tre

(A.Abbate) – Si è riposato, è concentrato. Bentornato capitan Biglia, adesso a te gli straordinari sul Ninja. Inzaghi teme lo strapotere fisico della Roma a centrocampo, soprattutto quello di Nainggolan, ma non solo. Domenica sera davanti alla tv le ultime considerazioni, Simoncino studia però già da 10 giorni tutte le precauzioni. Altro che testa all’Udinese: ogni mossa di domenica era già proiettata a domani sera. Un tipo di minutaggio per Basta, un altro per Milinkovic, l’uscita anticipata di Hoedt, il rodaggio di de Vrij, dopo il riposo di Empoli: Stefan dovrà marcare a uomo Dzeko, l’amico olandese dovrà dargli una mano. Per il terzo posto nella difesa a tre è in vantaggio addirittura Wallace sul redivivo Bastos, nonostante l’erroraccio del brasiliano che costò l’andata con la Roma. Certo, altre valutazioni sono in corso, ma nella testa del tecnico c’è un preciso piano per dimenticare subito il derby scorso. Adesso la sua Lazionon è la favorita, ma la pressione si sente, eccome. Mica è sopita.

MOSSA SEGRETA – Inzaghi stavolta vuole vincere a ogni costo: «Vogliamo la finale», non lo ha nascosto. Ma per battere Spallettiserve intelligenza tattica, nessuna mossa può essere sbagliata. La sorpresa potrebbe essere Felipe esterno sinistro nel 3-5-2. Inzaghi non si fida al 100% di Lukaku, unico reduce dalle squalifiche (Radu, Patric e Lulic out), per contrastare le falcate di Salah. Addirittura gli preferisce Anderson in fase difensiva. Un soldatino, il brasiliano, ormai ascolta ed esegue: «Con Inzaghi gioco in modo molto più tattico. Agisco da ala – la confessione in patria – ma allo stesso tempo faccio anche il terzino. Così ho reinventato me stesso per essere in grado di fare sempre la differenza. Oggi mi sento un altro giocatore rispetto a quando arrivai in Italia». E forse anche più uomo: «Alla Roma ci penso io», ha promesso a un tifoso a Formello. Simoncino si augura di rivedere questa personalità in campo. Perché in fondo Felipe l’aveva mostrata due anni fa, sotto la gestione Pioli,prima d’essere spedito anzitempo negli spogliatoi da un calcione d’Astori. Se finisse largo nel modulo, sicuramente darebbe meno spinta, ma spaventerebbe la Roma con questa grinta. A destra pronto a tornare titolare Basta, così come – al fianco di Biglia e dell’infaticabile Parolo (in marcatura su Strootman) – Milinkovic ieri 22enne.

SPACCAPARTITE – Secondo quanto visto con l’Udinese, la Lazio è affaticata e in debito d’ossigeno, ma occhio a sottovalutare l’assenza domenicale di Sergej. Lui è la vera mossa in “serbo”, l’antidoto fisico contro ogni nemico. Uno spilungone di ferro in marcatura su Paredes o De Rossi e anche la torre della trequarti per lanciare Immobile, quando non verrà servito da Keita. Inzaghi non vorrebbe rinunciare alle fiammate del Balde giovane contro la Roma, per questo è orientato sul 3-5-2. Le alternative più equilibrate (3-4-3 o 4-3-3) lo farebbero fuori al fotofinish per entrare solo in corsa e diventare l’arma della ripresa. Dall’inizio senz’altro bomber Immobile, ieri a bordocampo ad ascoltare i consigli del ds Tare. Difficile darne a uno che ha due centri in meno di Giordano alla ventiseiesima giornata. Uno domani e avrà eguagliato il record biancoceleste di Klose(16) uomo derby. Una rete di rigore contro l’Udinese, ma poco movimento rispetto al solito. Atteggiamento di risparmio premeditato con Inzaghi per evitare la poca lucidità sottoposta dell’andata con la Roma. Ora Ciro aggiusta il tiro.

fonte: Il Messaggero

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