Il solito mercato di piccioni e fave

(P. Liguori) – Mancano tre piccioni, belli grossi: Salah, Florenzi e Iturbe. E non c’è neppure la classica fava, per affrontare una settimana con tre gare. I rinforzi non arrivano e Spalletti fa capire che – potendo – cercherebbe ben altro che un laterale esterno, visto che è già tardi e con altre due settimane di emergenza si avvicina il ritorno di Salah. In ogni caso, alla Roma servirebbe un altro centrocampista di qualità, di impostazione. Ne parlava già a luglio, con Borja Valero e ancora a dicembre con Rincon. Ma nella società giallorossa c’è spesso confusione a gennaio: è già successo, speriamo che questa volta sia una tattica per depistare. A Genova , Spalletti ha raccolto il massimo,ma l’Udinese è più forte del Genoa e oggi le assenze sono parecchie, perfino Ruediger in difesa. Per fortuna, torna Manolas, il più forte difensore giallorosso da due anni. Tutti abbiamo capito che è partito un piccolo tormentone contro Kostas: il caratteraccio, la soglia del dolore. Le solite storie, che servono a preparare il terreno ad una cessione vantaggiosa e poco dolorosa, ma in questo caso è stato proprio Spalletti a dire chiaramente che l’incasso di un’eventuale cessione del genere deve essere reinvestito nella squadra. Ha ragione. E ha fatto bene a sottolineare che la squadra c’è, anche senza mercato. Il punto irrisolto è un altro: quali sono veramente le ambizioni della Roma? Se sono alte, non si può pareggiare e non si può andare avanti con un organico incompleto.

Fonte: il messaggero

Top