Il Messaggero I comportamenti non sono giusti, El Shaarawy escluso con “giallo”

(S. Carina) La mossa di impiegare Gerson titolare contro la Juventus, sancisce inevitabilmente una riflessione su El Shaarawy. Senza volerlo, è lo stesso Spalletti a invogliarla quando spiega i motivi che lo hanno indotto a scegliere il brasiliano e a non impiegare Salah. E l’ex milanista?

AMORE PER LA SINISTRA Gli viene riservata appena una frase che sa tanto di bocciatura: «Non ama giocare a destra». Eppure è già accaduto che lo facesse in passato o al massimo, per farlo rendere al meglio a sinistra, era toccato a Perotti spostarsi. Probabilmente c’è di più. E infatti basta tornare a lunedì scorso quando, nell’enfasi generale per la vittoria sul Milan, le uniche frasi a mezza bocca Lucio le aveva riservate all’attaccante: «Sinceramente mi aspettavo di più». Non certo una novità. Anche lo scorso anno, quando El Shaarawy segnava con regolarità, gli stimoli ad alzare l’asticella non mancavano: «Troppo spesso si accontenta. È come se dicesse, ho perso questa palla ma tanto siamo già 1-0… Non è che la gestisce come fosse la palla della partita». Inevitabilmente nella settimana di allenamento che ha preceduto la gara con la Juventus, ancora una volta El Shaarawy non ha dato quei segnali che il tecnico si attendeva. Per spiegare però l’impiego di Gerson (prima di sabato 85 minuti in serie A) nella partita-scudetto, alto nel tridente, ci vuole altro. Soprattutto ripensando a quello che Lucio diceva sul conto del brasiliano poco tempo fa: «È veloce di pensiero, meno nelle gambe ma se gioca davanti alla difesa ha più tempo e spazio per ragionare e mostrare le sue qualità». Da qui a vice Salah, addirittura con compiti difensivi, ce ne corre.

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