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L’ANALISI di ROMA-PALERMO 4-1 Dzeko-Salah coppia da urlo, El Shaarawy vola. Quarto poker stagionale nonostante Juan Jesus…

Esultanza 1-0 Salah
Esultanza 1-0 Salah

(D.Luciani) – Missione avvicinamento compiuta. La Roma cala il quarto poker della sua stagione allo stadio Olimpico, il terzo in campionato dopo Udinese e Crotone, e stende un Palermo poco più che inerme di fronte all’abisso tecnico. I giallorossi si portano a due soli punti dalla Juventus, secondo posto a braccetto col Milan, tenendo il Napoli alla stessa distanza. Ora serve non fare la fine del lander Esa Schiaparelli, avvicinatosi bene a Marte per poi schiantarsi nel momento clou per un problema tecnico.

Troppa Roma per l’organizzata truppa rosanero di De Zerbi, organizzati e grintosi ma poco attrezzati in avanti per far male alla squadra di Spalletti nonostante il traballante assetto difensivo iniziale con Emerson Palmieri a destra e Juan Jesus a sinistra. L’ex interista sbaglia tutto il possibile e regala una grossa occasione a Diamanti nel finire del primo tempo, ma la punizione dal limite del toscano – fischiatissimo dall’Olimpico – finisce mezzo metro fuori.

I puntuali movimenti ad elastico della difesa del Palermo tolgono spazi ad una Roma che, nonostante la poca inventiva in avanti, riesce a passare in vantaggio con il gol di Salah alla mezz’ora. Il centrocampo giallorosso recupera un pallone giocato male sulla trequarti, Dzeko tocca di prima rubando il tempo alla difesa avversaria e spianando la strada della porta a Salah. Il sinistro trafigge Posavec tra le gambe, 1-0. Partita sbloccata con la sensazione che la Roma possa far male appena riesce ad alzare il ritmo dei passaggi.

Spalletti rinforza la retroguardia inserendo Florenzi ad inizio ripresa al posto di Juan Jesus. Emerson Palmieri, dopo un inizio stentato, cresce col passare dei minuti e, dirottato a sinistra, incrementa ancor più la sua prestazione. Al raddoppio ci pensa il giovane portiere rosanero in apertura di ripresa. Sei minuti del secondo tempo e Posavec “spancia” su una punizione tagliata di Paredes che lo supera con il malefico rimbalzo del pallone, 2-0. L’argentino impreziosisce così una prestazione ricca di giocate precise, alternando sempre al momento giusto quelle semplici e quelle più complicate.

Szczesny evita la riapertura della partita sventando con un gran guizzo un colpo di testa in mischia di Andelkovic. Al 23′ arriva la rete che chiude il match: Nainggolan, Salah e Florenzi costruiscono un’azione veloce che spiazza i rosanero. L’azzurro recapita la sfera al limite dell’area per Dzeko, interno destro da biliardo e Posavec è battuto per la terza volta. Ottava rete per il capocannoniere del campionato, tutti senza rigori, un timbro importante per continuare con altra fiducia. Spalletti inserisce Strootman per fargli ritrovare minuti e per risparmiarne una manciata a Nainggolan. La Roma tiene bene il pallone per una decina di minuti, poi all’improvviso arriva il gol della bandiera rosanero con Quaison che batte Szczesny da 25 metri con la decisiva deviazione di Manolas, 3-1.

E’ un sospiro di sollievo momentaneo per De Zerbi perché la Roma riaccelera subito con l’ingresso di Totti. Il poker giallorosso arriva tre minuti più tardi: ripartenza veloce di Salah che punta con El Shaarawy i difensori palermitani. 2-contro-2 letale, assist per il Faraone che brucia Posavec con tocco da calcetto, 4-1 e terzo gol in tre giorni per l’ex milanista. Gli ultimi dieci minuti sono di accademia, con Totti che ha il tempo di servire a Strootman la palla della quinta rete ma l’olandese si allarga troppo sull’uscita di Posavec e non riesce a depositare in porta.

E’ l’ultima emozione di un match dominato con pochi abbassamenti di concentrazione, duelli vinti e intensità sulle palle vaganti. La missione è compiuta, ora ci sono tre trasferte tutt’altro che da sottovalutare: Sassuolo, Empoli e Austria Vienna, tre passi importanti per capire se la Roma è una squadra da corsa lunga e non solo da scontro diretto.

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