IL TEMPO Dzeko segna ancora, De Rossi urla ai tifosi

Esultanza Dzeko
Esultanza Dzeko

(E. Menghi) Il riscatto di Dzeko, la vena di De Rossi. Tutto insieme, dopo cinque minuti di gioco, con una rabbia covata nel tempo dal capitano in campo (con la fascia, finalmente: «Un dispiacere perderla per un mese»), che sembra essersi preso a cuore la pratica del bosniaco. E così all’1-0 si è precipitato da lui, ha indicato la maglia col numero 9 e l’ha mostrata orgoglioso ai tifosi, aggiungendo un «pezzi di m…» che non è sfuggito alle telecamere. L’insulto era diretto alla tribuna Tevere, ma solo perché era lo scenario dei festeggiamenti dopo il gol, più in generale era per tutti i detrattori di Dzeko. Gli ha fatto da scudo umano contro i critici, ha coccolato il suo bomber perché è di questo che ha bisogno Edin: sentirsi apprezzato.

La serata era quella giusta per scacciar via i brutti ricordi di una stagione, quella passata, fin troppo opaca per essere vera. Il vero Dzeko sta uscendo fuori quest’anno, era dal 2012-13 che non segnava 5 gol nelle prime 7 giornate di campionato. Li ha fatti tutti all’Olimpico: si vede che l’aria di casa gli fa bene. Nonostante quei tifosi che si sono sempre divisi sul suo conto e che nello stadio in cui si doveva sentire padrone lo hanno fatto sentire spesso ospite indesiderato.

«Quando segniamo – ha spiegato De Rossi – siamo tutti invasati, poi quando segnano ragazzi come Dzeko o Iturbe, giocatori che stanno sempre nel limbo fra critica positiva e negativa e possono soffrirne, siamo sempre più contenti. Non si capisce bene cos’ho detto al momento del gol, e nemmeno me lo ricordo. Ho detto ai tifosi di comprare la maglia di Dzeko, ma in bosniaco (ride, ndc)».

Si fa serio, poi, il centrocampista di Ostia quando parla della situazione generale dei tifosi, ieri 36mila erano più del solito ma comunque pochi in relazione ad un Roma-Inter del passato: «Ringraziamo chi viene, ma manca la parte più importante, la Sud. Abbiamo fatto poco noi giocatori in questi mesi, bisogna parlarne di più. Non penso che i tifosi abbiano sempre ragione, anzi. Ma stavolta sì, bisogna fare qualcosa perché devono tornare allo stadio. Altrimenti si va a giocare da un’altra parte, due pesi e due misure non è giusto».

E non fa bene a nessuno. A Dzeko ha fatto bene questa vittoria, ha trovato il gol al primo tiro in porta e non ci riusciva dal 3 aprile scorso, era il derby: «Sto molto bene e si vede in campo, ma devo fare più gol ed essere più cattivo. Con De Rossi abbiamo esultato perché era troppo importante vincere. Non ho sentito che mi ha detto, erano 11 giocatori e tutti esultavano». Se De Rossi l’ha difeso davanti al pubblico, il bosniaco più timido non si sbilancia: «Penso che i tifosi siano sempre stati dietro di me. Qualche volta ho sbagliato dei gol. Ma è normale che ti fischiano e ti criticano. Questo è il nostro lavoro. Stavolta sono contenti perché abbiamo vinto e l’importante è questo. Forse è la strada giusta».

Strootman gli fa eco: «Adesso possiamo guardare avanti, abbiamo perso troppi punti. In 3 partite ne abbiamo persi 8 in trasferta, troppi per la Roma. Questi punti sono molto importanti in vista della gara contro il Napoli. La differenza lontano dall’Olimpico sono i tifosi, ma noi siamo professionisti e anche fuori casa dobbiamo fare il nostro lavoro». Rudiger si è complimentato sui social: «Che partita ragazzi!».

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