IL MESSAGGERO Arriva la moviola in campo, ma per adesso resta in tribuna

Telecamera
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(R. Avantaggiato) Nessuna la vedrà, ma la sua presenza si farà sentire, eccome. La moviola in campo ancora non potrà essere utilizzata ma da oggi sarà presente negli stadi, come un’invisibile spada di damocle sulla testa degli arbitri, il cui operato sarà vivisezionato da telecamere e apparecchiature slow motion. Lo farà un gruppo di tecnici e arbitri, che resteranno nascosti in un box appositamente realizzato negli stadi e le cui valutazioni solo pochi intimi e l’Ifab potranno conoscere, in tempi non immediati. Il nome ufficiale del nuovo meccanismo a cui l’Ifab ha deciso di ricorrere per ridurre al minimo il margine di errore arbitrale, è VAR, che sta per Video Assistant Referees, ma tutti ormai la conoscono come movila in campo. Il via ufficiale alla sperimentazione anche in Italia è arrivato pochi giorni fa. Due le partite a giornata che saranno nel mirino per una sperimentazione che è stata fortemente cercata dalla Figc sin dal marzo scorso. E che, ora, oltre all’Italia vede coinvolti anche Australia, Brasile, Germania, Olanda, Portogallo e Stati Uniti. A partire dalla settima giornata di serie A, su un paio di campi (che saranno tenuti segreti) si svolgeranno dei test, anche questi con risultati secretati, che non influiranno in alcun modo sui match. L’arbitro in campo, cioè, non verrà informato subito della valutazione tecnologica, a conferma o correzione di quanto visto e deciso sul campo, come invece accadrà quando la fase sperimentale sarà terminata (si prevede tra un paio di stagioni) e l’Ifab avrà dato l’ok definitivo.

GOL NO GOL & TRIPLA SANZIONE L’introduzione della VAR, dopo la tecnologia del gol-non-gol (occhio di falco) sperimentata lo scorso anno calcistico in Serie A e che sarà presente anche in questa stagione, è un ulteriore passo in avanti verso il calcio senza errori, quello che cancellerebbe polemiche e sospetti e avvierebbe quella fase di rasserenamento che all’interno dell’Aia vedono come un traguardo d’alta montagna. La rivoluzione tecnologica, hanno comunque chiarito in via Tevere a Roma, non dovrà e potrà cambiare il principio basilare del ruolo dell’arbitro, e cioè quello di avere, in campo, l’ultima parola. Il direttore di gara si avvarrà del supporto della moviola in campo ma avrà ancora l’assistenza degli arbitri di porta, che Nicchi è riuscito a farsi confermare. La VAR verrà utilizzata per i casi di gol-non gol, per i rigori (il nuovo sistema vigilerà sulla corretta o meno assegnazione di un penalty), sulle espulsioni e sugli scambi di persona (l’arbitro verrà informato se si verificheranno scambi di persona in caso di ammonizione o di espulsione), ma non potrà essere utilizzata in nessun altro caso. All’intervento della Var potrà fare ricorso, oltre che i capitani delle due squadre (per un numero limitato di volte) anche lo stesso arbitro, qualora la sua chiamata susciti dubbi particolari. L’arbitro, sul modello di quanto avviene negli sport americani, potrà anche visionare di persona il replay, attraverso un monitor collocato a bordo campo e a cui potrà avere accesso soltanto il direttore di gara. Altra novità importante, l’abolizione in via sperimentale (per 24 mesi) della tripla sanzione in caso di fallo da ultimo uomo: il calciatore colpevole del fallo sarà punito solo con il giallo, a meno che non sia stato particolarmente violento o impedisca un goal sicuro.

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