BASILEA Doumbia: “La Roma mi ha impedito di andare al Cska Mosca”

Doumbia
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Seydou Doumbia, da poco arrivato in prestito al Basilea, parla delle trattative che ci sono state in questi ultimi giorni e che lo hanno portato a vestire la maglia del club svizzero. Queste le dichiarazioni dell’ivoriano:

Come è nata la trattativa col Basilea?
“Qualche settimana fa il mio agente mi ha posto le diverse opzioni sul tavolo. C’erano due squadre provenienti dalla Cina, anche dal Qatar si sono avvicinati a me, avrei potuto guadagnare molti più soldi. Ma il Basilea mi voleva. E in ultima analisi, l’aspetto sportivo ha fatto la differenza”.

A Roma la tua carriera ha perso quota…
“Prima di andare in Italia, potevo scegliere tra due club. Il Tottenham, che fece un’offerta ma di cui non conoscevo nessuno, e la Roma. Conoscevo l’allenatore e Gervinho, i giocatrori, così ci ho pensato e ho deciso per la Roma”.

E arrivasti dopo la vittoria in Coppa d’Africa.
“Arrivai dopo 10  giorni di festeggiamenti. Dormivo a malapena, abbiamo festeggiato col presidente. Il paese non vinceva da 22 anni”.

Il paese si fermò?
“Tutti smisero di lavorare, è stato incredibile. Purtroppo, mi dimenticai di essere un calciatore professionista (ride, ndr)”.

Dopo la vittoria della Coppa d’Africa, tutti i giocatori hanno avuto delle vacanze?
“Tutti. E alcuni di loro sono tornati in ritardo ai loro club, io no”.

Due giorni dopo il tuo primo allenamento, la Roma ha pareggiato un a partita, fu l’inizio di un momento difficile. Avresti festeggiato lo stesso in quel modo?
“Te lo dico in onesta: se mi trovassi di nuovo in questa situazione, farei le stesse cose. E se durasse di più, lo farei lo stesso (ride, ndr)”.

Durante il tuo periodo alla Roma sei tornato a Mosca in prestito.
“Fantastico, avevo lo stesso interprete, vivevo nello stesso appartamento di prima”.

Il frigorifero era ancora pieno?
“(ride, ndr) Non proprio, ma lì funzionava tutto a meraviglia. Giocavamo in Champions League. Avrei voluto terminare la stagione in Russia, ma era impossibile. Rifiutarono categoricamente, volevano che andassi in Cina”.

La Roma voleva venderti in Cina?
“Assolutamente. Ma ho detto che non sarei andato, e da quel momento mi hanno fatto allenare tre volte al giorno: alle 8, alle 12 e alle 16”.

Come punizione?
“Sì. Ma ero già allenato e sono arrivate le vacanze”.

Alla fine la Roma ti ha detto che c’era solo il Newcastle come alternativa?
“No, ma erano costretti a prestarmi di nuovo. E mi dissero, ovunque ma non al CSKA Mosca. Due giorni prima del gong del mercato arrivò il Newcastle”.

Speri di rimanere al Basilea per più di un anno?
“Lo spero davvero e proverò a dare ai tifosi e alla squadra molte soddisfazioni”.

Fonte: tageswoche.ch

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