AS ROMA Florenzi: “Vivo la mia vita come una partita di calcio. Per vincere servono fatti e poche parole. Gerson mi ha colpito”

Florenzi
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Un jolly assoluto, un cuore romanista inesauribile. Alessandro Florenzi sarà uno dei punti fermi della Roma 2016-2017 guidata da Luciano Spalletti. Il calciatore classe ’91, reduce da un ottimo Europeo, ha parlato poco fa ai microfoni dell’emittente ufficiale giallorossa:

La tournée in America?

“Una tournée nuova per tutti, abbiamo un nuovo mister e porta con se’ ciò che di buono abbiamo fatto nelle preparazioni scorse. E’ bello ritrovare i vecchi compagni, siamo carichi per la nuova stagione”.

Chi ti ha colpito per forma atletica?

“Dico Gerson perché sei mesi fa era un’altra persona in difetto”.

Sei un ‘faticatore’ in campo. Il mister vi ha buttato subito nella mischia

“Il lavoro prosegue, noi nazionali siamo stati bravi perché in vacanza abbiamo lavorato. Questo fa si che la fatica si sente come gli altri e non di più”.

L’esperienza all’Europeo?

“Mi porto dietro 22 amici, c’era molta cattiveria all’inizio invece siamo stati un gruppo che ha dato tutto fino alla fine. Non abbiamo rimpianti, abbiamo messo alle corde la Germania, la squadra più forte in circolazione, e battuto i campioni della Spagna. Mi porto tante esperienze positive ed il rammarico per la vittoria mancata”.

Ritrovi scetticismo attorno alla Roma dopo i colpi della Juventus?

“Mi piacciono queste cose. Quando parti da vincente e poi fai un pareggio ti uccidono. Dobbiamo essere bravi a far rimangiare le parole a chi ci critica, giornalisti e tifosi in malafede. Poche parole, tanti fatti e tanto lavoro”.

Non c’è un po’ di memoria corta rispetto all’anno scorso?

“Nel calcio la memoria è corta, è sempre stato così. Dobbiamo fare tesoro di tutto, non pensare mai alla partita precedente, sempre a quella dopo arrivandoci con i giusti atteggiamenti. Poi ovviamente si sa che non è facile vincerle tutto”.

Ricci ha fatto il tuo stesso percorso. Cosa vi siete detti?

“Ci siamo raccontati tante cose in comune, dai fisioterapisti al numero di gol segnati a Crotone. Ha fatto due bei campionati, io sono stato fortunato perché ho trovato amici e gran gruppo. Lui ha fatto 11 gol l’anno scorso, sta a lui mettere in difficoltà il mister”.

Che cosa è rimasto di Alessandro da Vitinia dopo questa svolta così rapida?

“Vivo la mia vita come una partita di calcio, quello che si può fare veloce lo si fa oppure si rallenta. Sui figli non voglio rallentare, li adoro e amo mia moglie. Di Alessandro di Vitinia c’è ancora tutto, solo abito altrove. Restano i valori che ti porti da quando sei ragazzo, io insieme a mia moglie spero di portare i miei insegnamenti a mia figlia”.

Quanto è importante riconoscere le amicizie vere da calciatore famoso?

“Nella vita gli amici sono fondamentali, quando superano le due mani diventano troppi. Per me non le superano e va bene così. Sono quelli con cui gioco alla Playstation, per esempio il cugino di mia moglie che è più bravo di me. Gli altri sono bravi a fare altre cose”.

Vogliamo raccontare le tue speranze per la prossima stagione?

“Parto con sensazioni positive, ma a me non piace parlare, preferisco farlo fare ad altri. I ragazzi, anche i giovani, sono molto propositivi. Sarò banale ma servono fatti e non parole. Lavorare duramente tutti i giorni per raggiungere gli obiettivi”.

Ti manca essere portiere, centrale e centravanti…

“Centravanti l’ho fatto…Sono pronto a giocare dove vuole il mister, anche in porta perché sono bravissimo anche li”.

Fonte: Roma Radio

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