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CEDUTI IN PRESTITO I Top della stagione: ecco il tesoro della Roma

(D.Luciani) – Settimana dopo settimana abbiamo seguito la stagione dei giocatori ceduti in prestito dalla Roma. Ora è tempo di andare a vedere i risultati portati a casa dall’esercito di 35 calciatori, chi si è messo più in mostra e, soprattutto, chi potrebbe essersi meritato una chance agli occhi di Luciano Spalletti. Tra meno di un mese i giallorossi saranno a Pinzolo (arrivo il 9 luglio, ritrovo a Trigoria un paio di giorni prima) e, data anche l’assenza dei nazionali, alcuni potrebbero essere aggregati alla rosa. Ecco i migliori giocatori ceduti in prestito del 2015-2016:

Federico Ricci
Federico Ricci

– Federico Ricci (’94, Crotone): 38 partite stagionali, 34 da titolare. Pedina fondamentale dello scacchiere di Juric, secondo cannoniere della squadra con 11 reti dietro al centravanti Budimir. Impiegato da ala destra nel 3-4-3, concretizza e inventa, segna e rifinisce (8 assist). Lo scricciolo tutto tecnica lanciato da Garcia in prima squadra è cresciuto notevolmente sia a livello fisico sia tattico. Col “collega” Balasa – 21 presenze, 2 reti – compone uno dei migliori assi di destra della Serie B. Arrivano in Serie A centrando il secondo posto dietro la corazzata Cagliari, dove neanche Florenzi era riuscito. Si guadagna anche la chiamata di Di Biagio nell’Italia Under 21.

Digne contrasta Paredes
Digne contrasta Paredes

– Leandro Paredes (’94, Empoli): arriva in Toscana in chiusura di mercato dopo esser anche andato in panchina con la Roma nella prima partita di Verona. Giampaolo lo studia qualche settimana, poi capisce: Diousse è ancora acerbo per far girare la squadra, chi ha subito già il battesimo della Bombonera potrebbe resistere ad Empoli. Paredes cresce giornata dopo giornata, imponendosi come uno dei migliori registi del girone d’andata. In quello di ritorno partecipa all’appagamento generale. Il suo compagno Skorupski ha mostrato segnali di crescita ma la sua dimensione sembra essere quella di squadre da medio-bassa classifica. Per l’argentino 2 gol in 33 presenze, stagione importante per la sua maturazione. La sua permanenza a Roma rimane in dubbio, tra le offerte arrivate a Sabatini, la valutazione di Spalletti e le necessità di bilancio da fronteggiare.

Antonio Sanabria
Antonio Sanabria

– Antonio Sanabria (’96, Sporting Gijon): le sue qualità era indubbie, bastava solo trovare la squadra dove potessero trovare continuità. Velocità, fiuto del gol, capacità di segnare in ogni modo. Pochi come lui a 20 anni. Realizza 11 gol ma va a segno solo in sei delle trenta partite giocate. Due triplette e una doppietta che comunque aiutano gli asturiani a salvarsi all’ultima giornata e gli portano la chiamata del ct del Paraguay per la Coppa America, a cui partecipa, senza successo, anche grazie all’infortunio di Santa Cruz. Rimanere alla Roma non sembra essere proprio il suo primo pensiero, dato che da giorni riporta sul proprio profilo Instagram articoli di giornali spagnoli che parlano di varie squadre interessate al suo cartellino.

Matteo Politano
Matteo Politano

– Matteo Politano (’93, Sassuolo): è il dodicesimo titolare della squadra di Di Francesco che, oltre alle 11 partite da titolare, lo getta nella mischia 18 volte a partita iniziata. Dopo i prestiti a Perugia (una stagione) e Pescara (due anni), si consacra nella piazza più italiana della Serie A. Segna proprio alla Roma il suo primo gol in A per poi chiudere a 5 reti, di cui 3 nelle ultime due. Favolosa la doppietta all’Inter con cui pone il timbro alla prima storica qualificazione europea del Sassuolo. Squinzi non se lo lascia sfuggire: già esercitato il diritto di riscatto a 3.5 milioni. Saluti alla Roma, l’Europa League la giocherà con PellegriniMazzitelli e Antei.

Luca Mazzitelli
Luca Mazzitelli

– Luca Mazzitelli (’95, Brescia): è vero, ormai non è più della Roma che a gennaio ha venduto il suo cartellino al Sassuolo per 3.5 milioni. Una cifra importante per un giovane mediano di grande valore. Titolare inamovibile nei lombardi, contemporaneamente regista e mezzala. Cinque gol e sei assist in 38 presenze. Forza fisica e geometrie, capacità di inserimento e tiro da fuori. Può essere la rivelazione della prossima Serie A in coppia con l’ex compagno Lorenzo Pellegrini. Deve perfezionarsi dal punto di vista tattico: davvero troppe le 20 ammonizioni stagionali! La Roma ha mantenuto un diritto di riacquisto per le prossime due annate: le cifre non sono state rese note ma dovrebbero variare dai 7 ai 12 milioni.

Matteo Ricci
Matteo Ricci

– Matteo Ricci (’94, Pisa): non ha avuto la stessa risonanza del gemello ma, passando per i playoff, la sua promozione forse è ancora più bella. Il campione del Mondo Rino Gattuso lo piazza al centro del suo scacchiere, regista capace di agire anche in una mediana a due. Dopo la scorsa stagione tra Carpi e Pistoiese, trova un’ottima continuità: 29 partite consecutive da titolare, 32 su 34 in campionato con 2 gol e 6 assist. Nei playoff viene utilizzato a partita in corso ma regala la settima perla con la perfetta rifinitura ad Eusepi al 94′ del ritorno della finale col Foggia. Toscani in B dove mancavano dal 2008-2009. Annata condivisa con l’esterno destro Petar Golubovic, anche lui più che positivo: 27 presenze, 1 gol, 3 assist e maglia da titolare nella fase finale della stagione.

Stagione tra alti e bassi culminata con la promozione in A per Alessandro Crescenzi e Daniele Verde. L’esterno classe ’91 ha vissuto la sua settima stagione in prestito partendo da titolare nel Pescara di Oddo ma al termine del girone d’andata ha subito un lungo infortunio alla caviglia. Quasi cinque mesi ai box e rientro “soltanto” per i playoff culminati nella vittoria sul Trapani. Verde invece ha iniziato l’annata a Frosinone dove ha pagato dazio a livello fisico: buone prestazioni invece con la maglia degli abruzzesi. Un gol in campionato e due nei playoff, doppietta al Novara in semifinale. Oddo lo ha utilizzato come riserva di Caprari: con Verre e Diamoutene, una folta colonia ex romanista giunta in Serie A.

Hanno chiuso molto bene la stagione due ragazzi stranieri: parliamo di Kevin Mendez e Tomas Vestenicky. L’uruguaiano inizialmente ha sostituito proprio lo slovacco in Primavera, poi a gennaio è stato mandato nella B Svizzera, al Losanna: campionato vinto e grande adattamento grazie al suo idolo Pandiani, 4 gol realizzati in 14 partite. Bottino personale più magro per Vestenicky che però col Cracovia è riuscito a qualificarsi per l’Europa League, meritando anche il riscatto dalla Roma.

L’ex capitano della Primavera Jacopo Ferri non ha trovato molto spazio ma ha comunque fatto parte della Spal, autentica dominatrice del girone B della Lega Pro: promozione e Supercoppa portate a casa con 12 presenze e 2 gol stagionali.

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