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LA REPUBBLICA Cina senza limiti, le mani su tutto lo sport in tv

Diritti tv
Diritti tv

(M. Mensurati) In attesa di conoscere l’esito delle trattative per la vendita di Inter e Milan, un altro bel pezzo di calcio italiano se ne va in Cina. Stavolta non si tratta di una squadra, ma della Mp Silva, il colosso dei diritti tv che nell’ottobre del 2014 ha vinto l’asta della Lega di Serie A per la commercializzazione del campionato italiano all’estero per il triennio 2015-2018.

Riccardo Silva ha raggiunto un accordo con un fondo cinese per la cessione dell’intera attività (insieme al socio Andrea Radrizzani possiede l’80 per cento del pacchetto azionario). Il valore dell’operazione dovrebbe aggirarsi attorno a 1.4 miliardi di dollari. Il portfolio della società è probabilmente il più ricco del settore. Attraverso le sue 20 sedi, Mp Silva vende alle emittenti di tutto il mondo i principali eventi sportivi, dalla Premier League inglese alla Nba e Nfl americane, fino ai Grandi Slam del tennis, passando per F1, Bundeslliga e, appunto, la Serie A.

La notizia, che verrà ufficializzata in settimana, è destinata a fare parecchio rumore, e non solo a livello globale perché conferma l’intenzione del governo cinese di mettere le mani sullo sport mondiale; ma anche in Italia, visto che Riccardo Silva è uno dei principali protagonisti dello scandalo dei diritti tv. La procura di Milano – che lo accusa di aver prestato 15 milioni a Enrico Preziosi per aiutarlo ad aggirare le norme Covisoc – ritiene che l’imprenditore faccia parte del cosi detto “sistema Infront”. La tesi è semplice: Silva avrebbe vinto per 185 milioni l’asta dei diritti all’estero; dai quali però avrebbe ricavato almeno sei volte tanto. E con quei soldi avrebbe poi “consolidato” il sistema Infront. Accuse sempre respinte da Silva, che in una intervista a Repubblica ha sostenuto di non guadagnare dalla Serie A più del 10-15 per cento. Il dato esatto, secondo Silva, non si può ricavare. Perché la Serie A viene venduta impacchettata insieme ad altri eventi, come la Premier League e il Roland Garros.

Fatto sta che secondo molti è stato proprio grazie alla Serie A che Silva è riuscito a trasformare la propria azienda nel colosso da 750 milioni di fatturato che ha ingolosito i compratori cinesi. A quanto pare, l’intenzione di Silva, adesso, è quella di “staccarsi” lentamente dal business dei diritti tv di cui è stato pioniere. Continuerà a guidare la compagnia per i prossimi mesi, ma poi dovrebbe concentrarsi sempre di più sui suoi business in Usa, dove insieme a Maldini è proprietario del Miami Fc, la squadra della città dove vive la sua famiglia. E da dove continuerà a guidare il resto delle sue attività (ristorazione, moda, e real estate).

Curiosamente, Silva non sarà l’unico protagonista della vicenda dei diritti tv a uscire di scena nei prossimi giorni. È infatti prossimo il cambio della guardia anche al vertice di Infront. Il presidente della sede italiana, Marco Bogarelli, da Milano si trasferirà a Londra, da dove, sempre per Infront Wanda, si occuperà facendo la spola con Parigi dell’intero mercato europeo. Al suo posto è ormai quasi certo l’ingaggio di un uomo di sua fiducia, il manager ex Rai, Luigi De Siervo.

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