CORRIERE DELLA SERA Strootman cerca un posto tra i titolarissimi della Roma

Strootman
Strootman

(L. Valdiserri) – Il termine «titolarissimi» lo ha inventato Walter Mazzarri, ma può andare bene anche per Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo ha sperimentato un po’ nelle prime tre partite della sua gestione (Roma-Verona 1-1; Juventus-Roma 1-0; Roma-Frosinone 3-1), quando provò la difesa a tre e qualche giocatore che poi non ha più trovato spazio (Castan, Torosidis) o ne ha trovato pochissimo (Vainqueur). Ma da Sassuolo-Roma del 2 febbraio Spalletti ha virato definitivamente sulla difesa a quattro e fatto scelte molto precise. Parliamo di una striscia di 14 partite (11 vinte, 3 pareggiate, 37 gol fatti e 15 subiti) in cui Szczesny eSalah sono partiti sempre titolari; Ruediger e Perotti 13 volte; Manolas, Nainggolan e El Shaarawy 12; Keita, Florenzi e Digne 10; Pjanic 9. Dzeko è stato titolare solo 4 volte,Totti nessuna. Emerson, Iago Falque e Vainqueur una volta soltanto. Anche Kevin Strootman è entrato nell’undici una sola volta, lunedì contro il Genoa, ma il discorso dell’olandese è diverso. Lui può essere un titolarissimo, se il fisico non lo tradirà.

Spalletti ha parlato ieri del suo gruppo alla radio ufficiale: «La nostra squadra ha fatto passi avanti fondamentali. Ha svoltato quello che deve essere il modo corretto di stare in gruppo ed essere disponibili al risultato. Lo vedo come crescita, è una cosa fondamentale. Li vedo quando si allenano. È sempre stato così. Ma dopo il primo periodo questa sensazione di essere contenti dei successi dell’altro è una cosa che si percepisce e si tocca facilmente. È un risultato importantissimo all’interno di una squadra». Se non ancora spallettiana al 100%, la Roma si avvicina ai piani del suo allenatore: «Si gioca la palla. Il difensore deve difendere ma anche iniziare l’azione. Il concetto non è recuperare palla e buttarla via, ma recuperarla e renderla giocabile per il compagno, perché possa ricevere il massimo da quel pallone. Si innesca il meccanismo del possesso palla, si trova piacere nelle qualità che abbiamo. Il rischio è che in questa continuità di possesso, andando nella metà campo avversaria, si venga attratti dal metro in più e si perda equilibrio. È quello che è successo al Bayern contro l’Atletico Madrid, che ha messo una palla tra i centrali e ha segnato con Griezmann. Bisogna gestire ed essere vogliosi di fare, ma allo stesso tempo preparati, quando perdi palla, a non lasciare corridoi per gli avversari. Se vai nella metà campo avversaria rischi di più, perché alzi la linea difensiva. E può bastare una palla per metterti in difficoltà». Squadra avvisata…

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