LEGGO Spalletti, la salita comincia adesso

Spalletti
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(R. Buffoni) – «Se non vinciamo subito, le stesse persone che erano a Fiumicino per accogliermi mi prendono per un orecchio e mi fanno fare il giro della città». Spalletti il giorno della sua presentazione ammise di conoscere uno dei destini possibili della sua seconda avventura alla Roma. Destino oggi molto lontano perché la qualità del gioco è salita vertiginosamente, anche grazie ai fortunati arrivi di Perotti ed El Shaarawy e nonostante la scelta di rinunciare a Totti titolare. Non era difficile fare meglio di Garcia, che aveva abusato del “palla a Gervinho e s’abbracciamo”. Spalletti ha inculcato il suo calcio vario, verticale e a 100 all’ora, a suon di doppie sedute e riposi azzerati. Una rivoluzione a Trigoria, che sembrava diventata un centro benessere stando ai racconti degli ex giallorossi. Anche i risultati sono migliorati, ma non in maniera altrettanto evidente. Avendo Spalletti preso la squadra alla prima di ritorno il confronto con la gestione precedente è al massimo della fedeltà possibile: stesso numero di giornate e medesimi avversari. Spalletti ha conquistato 30 punti (9 vittorie, 3 pari e una sconfitta) contro i 27 di Garcia (8 vinte, 3 pari e 2 ko). I gol segnati sono saliti da 29 a 31 e quelli subìti sono scesi da 14 a 11. C’è la “grana” Dzeko, il centravanti tanto agognato dallo Spalletti I ma quasi estraneo al gioco disegnato dal tecnico, a prescindere dal modulo. E poi c’è la “testa” da guarire. Colo Bologna per la nona volta stagionale in campionato la Roma è andata sotto senza riuscire a ribaltare il punteggio (5 pari e 4 sconfitte). Insomma, la lancetta è sul segno più, ma non di molto. È in questa volata finale che Spalletti deve scavare il solco col passato e la “prima” non è stata buona: l’1-1 col Bologna fa scopa col 2-2 che Garcia conseguì nell’acquitrino del Dall’Ara. Poi il francese cadde in picchiata con gli ottavi di Champions ottenuti dopo lo scabroso 0-0 col Bate Borisov, la coppa Italia abbandonata con l’imbarazzante ko ai rigori contro lo Spezia all’Olimpico e gli appena 8 punti presi in campionato nelle 7 partite che gli rimasero. Quel black out costò alla Roma il 5° posto e il gap di 7 punti dal Napoli (all’epoca primo e ora 2° a +6). Il prossimo turno ha l’aria di essere decisivo: sabato sera Inter-Napoli e domenica a pranzo Atalanta-Roma diranno di più (Spalletti spera non tutto…) sulla sorte dei primi tre posti. Il 3° è il minimo sindacale e significa un preliminare di Champions da far tremare i polsi (uno dei due Manchester, Villarreal, Porto, Leverkusen, Ajax o Psv, alcune delle rivali possibili). La storia di chi ha sbagliato il playoff parla quasi sempre di fallimento e, allora, le orecchie di Spalletti sarebbero a rischio.

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