IL MESSAGGERO Roma, conta solo vincere

Roma-Torino esultanza Totti
Roma-Torino esultanza Totti

(U. Trani) La doppietta di Totti contro il Torino, messa momentaneamente da parte la discussione ormai imbarazzante e tristissima sul futuro del capitano, ha almeno avuto l’effetto desiderato: quei 2 gol al fotofinish hanno dato un senso alla partita di oggi pomeriggio all’Olimpico che, se non ci fossero stati, sarebbe diventata solo la quart’ultima gara del torneo. E invece, davanti a 30 mila spettatori (solo 9 mila paganti), la Roma terza, ospitando il Napoli secondo che ha 5 punti di vantaggio, ha ancora la possibilità di puntare al sorpasso. Ovviamente, dovrà vincere. Il risultato, dunque, è la priorità, come accade già da qualche settimana. Sul podio sono da assegnare 2 posti e questa può diventare la tappa decisiva: il successo darebbe forza ai giallorossi per tentare il ribaltone; il pari chiuderebbe la corsa in anticipo e il ko rilancerebbe l’Inter quarta che nel weekend è tornata a meno 4.

DOPPIO OBIETTIVO La Juve, per il 5˚ anno di fila, si è confermata la più bella (e brava) del reame. Alla Roma e al Napoli ha lasciato solo il testa a testa che vale per il prestigio e per il bilancio. Chi si piazza subito dietro i campioni d’Italia avrà l’accesso diretto alla prossima Champions, posizione che garantisce più tranquillità nell’organizzazione del lavoro in estate e maggiore autonomia sul mercato. Basta ricordare che, arrivando fino agli ottavi di questa edizione, il club giallorosso ha incassato 77 milioni. Chi, nello sprint, avrà la peggio, dovrà passare dai preliminari che spesso incidono sulla stagione che verrà e che soprattutto tengono in bilico la partecipazione alla Champions. Spalletti, dunque, vorrebbe fare come Garcia negli ultimi 2 campionati, e Sarri copiare quanto ottenuto 3 anni fa da Mazzarri. Il bilancio per i tecnici, prima di questa sfida inedita, è stato comunque positivo: gioco e punti. Lucio, entrando in corsa a metà gennaio, ha spinto in alto il suo gruppo che dopo Natale si è improvvisamente ritrovato fuori dalla zona Champions; Maurizio, alla prima esperienza in una società di primo piano, è stato fino a metà febbraio il vero rivale di Allegri nella corsa scudetto. L’allenatore della Roma, imbattuto da 13 gare, da quando è tornato a Trigoria ha conquistato più punti (34) del collega partenopeo (32) e quindi nel girone di ritorno è secondo.

ATTACCO D’ORO In palio c’è pure il primato del gol. Higuain, al rientro dopo 3 turni di squalifica, è il capocannoniere del torneo con 30 reti in 31 partite. Il Napoli insegue, ma la differenza è minima, avendo segnato solo 1 gol in meno (72) dei giallorossi (73). Che con 18 marcatori diversi riescono a sopperire all’assenza del finalizzatore: Salah, con 12 reti, è il miglior realizzatore. E Dzeko, 8 gol in campionato, non ha più la certezza del posto da titolare proprio perché spesso ha fatto cilecca. Spalletti, però, più che soffermarsi sulla bontà dei numeri dell’attacco, sembra essere preoccupato dalla ruggine nei meccanismi di squadra. Che ha perso l’equilibrio e subisce sempre gol. Totti, da 3 partite, è solo la mossa della provvidenza proprio per l’attenzione che il toscano sta rivolgendo alla fase difensiva e quindi alla scelta degli interpreti che, da 5 partite, non sono fisicamente al meglio. Alcuni titolari sono fiacchi e spaesati, come se avessero speso troppo nella lunga rincorsa al podio. Non è che, però, Sarri si possa sentire al sicuro: nelle ultime 5 gare esterne ha raccolto solo 4 punti, perdendo le ultime due contro l’Udinese e l’Inter.

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