IL MESSAGGERO Le mosse di Pioli e Lucio

Spalletti
Spalletti

(S. Carina/D. Magliocchetti) Tutto troppo scontato per non attendersi una sorpresa. Perché a -1 dal derby le formazioni della Roma e della Lazio sembrano essere già decise. Nei moduli, negli uomini e nell’atteggiamento da tenere in campo. Da un lato c’è la squadra di Spalletti che a meno di sorprese continuerà a giocare con lo schema che le ha permesso di inanellare 6 delle 8 vittorie consecutive, prima del pareggio casalingo con l’Inter. E dunque la Roma agile, quella senza punti di riferimento in avanti, capace di colpire e poi ritrarsi per agire in contropiede. Con Perotti ad oscillare come terminale offensivo e trequartista, Salah e El Shaarawy pronti a partire larghi per poi a seconda dei movimenti dell’argentino convergere al centro. Un modulo che prevede una mediana disposta a rombo con il vertice basso occupato da Keita (favorito su De Rossi), le cui ultime prestazioni (per continuità) fanno urlare al miracolo, quasi quanto ai protagonisti del film Cocoon. Di fronte una Lazio sempre uguale a se stessa. Soprattutto se Pioli è alle prese con un gruppo decimato. Milinkovic Savic e Basta non recuperano, Lulic è squalificato, Onazi in dubbio. Aspettando l’allenamento di oggi (sempre foriero di indicazioni) il dubbio può essere legato al ruolo di terzino destro che prevede il ballottaggio tra Patric (favorito) e Mauricio. Ma poi cambia poco: 4-1-4-1 con Biglia davanti alla difesa, Candreva e Anderson larghi, pronti a trasformarlo in 4-3-3 in fase offensiva. L’idea è semplice: tenere la squadra corta, coprire la difesa dei debuttanti (Patric, Bisevac, Hoedt, Braafheid) con l’argentino (pronto tra l’altro ad occuparsi degli inserimenti di Perotti) ed evitare gli strappi in velocità di Salah. Il tutto per ripartire poi in contropiede sfruttando la vulnerabilità difensiva di Florenzi che come ha spiegato Spalletti «non è un terzino. Se deve difendere va in difficoltà, se attacca manda in difficoltà chi deve seguirlo».

LE SORPRESE Al momento quindi è una partita facilmente leggibile e prevedibile. Forse troppo. Ed è per questo motivo che lo spostamento alle ore 16 da parte di Spalletti dell’allenamento odierno, potrebbe nascondere qualche accorgimento tattico. Che a sensazione potrebbe riguardare più il modulo che gli uomini. L’ipotesi da non scartare (anche in corsa) è il 4-2-3-1 con il trio Salah-Perotti-El Shaarawy dietro Dzeko. Sarebbe una Roma ultraoffensiva che concederebbe qualcosa a livello numerico in mediana ma che già a Madrid (errori sotto porta a parte) e con l’Inter (nella ripresa) ha però dimostrato di tenere bene il campo. La sorpresa di Pioli invece potrebbe riguardare più gli uomini che il modulo. Per ora Klose è favorito per partire titolare. Ma Keita scalpita. È lui la variabile X da tenere sott’occhio. Se al posto di Anderson o a comporre un tridente leggero (che in stagione si è però visto soltanto col Leverkusen e nel primo tempo a Napoli) per non concedere punti di riferimento ai due centrali giallorossi, oggi (forse) se ne saprà di più.

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