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L’EQUIPE Gervinho: “Hebei progetto interessante. Quando la Roma ha esonerato Garcia è come se avesse cacciato anche me”

Gervinho con la maglia dell'Hebei Fortune China Football Club
Gervinho con la maglia dell’Hebei Fortune China Football Club

Come Ramires, Lavezzi o Guarin ha fatto la scelta di rinunciare al calcio ad alti livelli. A quasi 29 anni Gervinho fa parte di coloro che questo inverno non hanno saputo dire di no alla Cina ed ai suoi milioni di euro. Dopo aver militato tra Lille, Arsenal e Roma l’attaccante ivoriano ha firmato un triennale da 18 milioni di euro con i cinesi dell’Hebei, squadra che debutterà nella Prima Divisione cinese questo venerdì. Una scelta discutibile che però l’ex Lille si assume completamente: “Il progetto è interessante, questo club si sta formando e vuole crescere anche in campionato” – ha ammesso lui stesso evocando l’aspetto finanziario della sua scelta. “Non voglio mentire, il contratto che mi hanno proposto è enorme (tra 8 e 10 milioni annui) ma credo di averlo meritato. Sta a me sul campo dimostrare che valgo tutto ciò“.

Gervinho inoltre crede che l’arrivo di grandi campioni favorirà l’espansione del calcio cinese: “Tutto ciò apre la porta alla crescita di calciatori che non avrebbero forse osato fare passi in avanti“. Tra la prima chiamata dell’Hebei ed il momento in cui ha deciso di dire sì alla Superlega cinese, Gervinho si è preso una quindicina di giorni per ragionare. Si è confrontato con la sua famiglia che lo raggiungerà in Cina a metà marzo, quando l’ivoriano giocherà la doppia sfida internazionale contro il Sudan. Non ha chiesto pareri invece a Didier Drogba, suo connazionale che nel 2012 ha lasciato il Chelsea per provare l’esperienza allo Shanghai Shenua: “Ognuno ha la sua storia e le sue scelte. Quello che potrebbe essere sbagliato per altri magari è giusto per me. E’ una situazione che non immaginavo, ma sportivamente non avevo più stimoli in Europa. Non dico che la mia carriera occiedentale sia finita, è solo che ne ho iniziata una in un altro continente“.

Nell’ideale di Gervinho il trasferimento si sarebbe potuto formalizzare solo la prossima estate. Ma dal 13 gennaio, da quando Rudi Garcia è stato sollevato da allenatore della Roma, qualcosa è cambiato: “Questo ha affrettato le cose, sono rimasto sorpreso e deluso perché a mio parere non c’erano motivi per cui il mister non dovesse finire la stagione. La squadra non stava così male come si diceva, aveva una posizione in classifica sufficiente per raggiungere certi obiettivi. Garcia per me è più di un allenatore, si è battuto per farmi arrivare a Roma. Sarei potuto restare in squadra anche dopo la sua partenza, il club voleva tenermi. Ma ho detto ai dirigenti che avevo bisogno di cambiare e stare in pace con la mia testa. Per me, quando hanno messo fino al suo contratto, è come se avessero rescisso anche il mio“. La Cina ne ha approfittato: “Era la soluzione più interessante“. E la più attraente dal punto di vista economico.

Fonte: L’Equipe

Traduzione: Keivan Karimi

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