SERIE A Conte: “Il miglior calcio si gioca in Inghilterra”

Antonio Conte
Antonio Conte

Il ct della Nazionale, Antonio Conte, ha rilasciato una lunga intervista al magazine della FIFA, dove ha analizzato il momento del calcio italiano e non solo. Queste le sue parole:

“Il miglior calcio attualmente si gioca in Inghilterra, seguita da Spagna e Germania. La Serie A è solo al quarto posto, non c’è dubbio su questo. Il calcio italiano è stato di gran lunga il migliore un tempo: era uno dei tornei più attraenti del mondo e tutti volevano giocarci. Quando siamo diventati campioni del mondo nel 2006, il 66% dei calciatori di Serie A erano italiani. Oggi la cifra è scesa al 34%. Ed i proprietari dei club non sono più disposti ad investire ingenti somme di denaro nelle loro squadre. Questo semplicemente perché c’è mancanza di denaro in Italia. Tutta questa situazione si riflette inevitabilmente sulla Nazionale italiana. C’è un minor numero di calciatori convocabili. Io comunque sono ancora ottimista per il futuro della Serie A: siamo sulla buona strada per tornare in cima”

A giugno ci sono gli Europei, prima competizione importante sulla panchina azzurra per l’allenatore pugliese:
“Ho fatto parte della nazionale per sei anni ed ho raggiunto due finali (Mondiali 1994, Euro 2000), quindi non ho molto da imparare in ambito internazionale però qualche consiglio da uno o due allenatori che ho avuto lo chiederò. Da giocatore ho avuto la fortuna di essere allenato da grandi tecnici: Lippi, Trapattoni, Sacchi, Ancelotti…quindi varrà sicuramente la pena fare qualche telefonata. I miei giocatori sanno che apprezzo la disciplina e la decenza. Anche il rispetto reciproco è molto importante. Se c’è tutto questo, allora ci sono le basi per una buona cooperazione. In termini di gioco, invece, sono un fan del calcio offensivo. I grandi successi in Italia sono stati costruiti sul catenaccio? E’ vero, ma il catenaccio ed il contropiede hanno ormai fatto il loro tempo. Dobbiamo voltare pagina: il calcio è cambiato drasticamente. Ed ho la sensazione che la mentalità stia cambiando in Italia. Qual è la mia idea di calcio offensivo? Non significa passare rapidamente in avanti dopo aver recuperato palla, ma trovare il giusto equilibrio tra attacco e difesa”.

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