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IL MESSAGGERO Totti-Spalletti, il gelo oltre le apparenze

Spalletti e Totti (foto asroma.it)
Spalletti e Totti (foto asroma.it)

(U. Trani) – Subito in campo, insieme. Da professionisti. Anche con il sorriso, per non far pesare ulteriormente sulla squadra l’assurdo strappo che si preso è la prima pagina dell’ultimo weekend. Ma la quotidianità è stata vissuta da Spalletti e Totti senza inutili gesti plateali. Come la stretta di mano per il fotografo di Casa Roma o qualche abbraccio a richiesta. Niente smancerie, per fortuna. Solo «Ciao» e «Come stai?». Non è più nemmeno necessario trasmettere all’esterno i segnali di pace. Quello che il tecnico e il capitano hanno voluto chiarire lo hanno spiegato in pubblico, lasciando alla platea i giudizi e le interpretazioni. Ma nessuno dei due ha mai detto di aver litigato con l’altro e quindi sarebbe sbagliato anche chiamarla tregua. Si va avanti, come prima. Non, però, come se non fosse successo niente. Questo no. Il gelo resta nell’aria, anche se sotto il sole di Trigoria, tra Lucio e Francesco. Il primo, a fine mattinata, è andato a Firenze, l’altro a casa.

DIETRO AL LIVORE – Totti, e già prima di concedere l’intervista esclusiva alla Rai, si porta dietro ogni giorno il dubbio di che cosa (o chi) ci sia dietro l’atteggiamento di Spalletti che, in conferenza stampa, lo ha spesso svilito. Il «buongiorno e buonasera» per spiegare il rapporto con l’allenatore è direttamente collegato all’altra frase, sicuramente non offensiva ma indicativa: «Avrei voluto che certe cose me le dicesse in faccia». A vuoto il tentativo di conciliazione di Sabatini: il ds ha invitato Francesco a salire nel suo ufficio per confrontarsi sulla situazione e al tempo stesso di rinunciare all’intervista. Richiesta respinta. Ormai si sente la riserva della riserva. Allora meglio sfogarsi, unico modo per cercare di arrivare alla verità nascosta: il capitano si chiede perché Lucio si stia comportando così dal giorno del suo arrivo. E si augura di non scoprire che sia stato armato proprio dalla proprietà Usa o dal management italiano. Lo chiederà ad inizio marzo direttamente a Pallotta. Che, intervistato dal Corriere dello Sport, è stato chiaro: «Sono sorpreso da una parte per le parole di Francesco, ma allo stesso tempo capisco lo sfogo dettato dalla frustrazione. È un grande giocatore, ha fatto la storia della Roma, adora competere, è una superstar. Ma Luciano è il nostro allenatore, da quando è arrivato sono cambiate, in meglio, tantissime cose. Quello che ha fatto è stato dettato da un principio fondamentale: prima viene la squadra e nessun giocatore viene prima degli altri. Non è assolutamente vero che Spalletti non abbia rispettato Totti, queste sono solo speculazioni». Il capitano non vuole credere che siano ancora le scorie del feeling scomparso al momento dell’addio di Spalletti nel 2009. Qualche riferimento, domenica sera, lo ha fatto il tecnico quando, tornando sul possibile impiego del giocatore contro il Palermo, ha spiegato che «era il contesto giusto per farlo giocare, così lo testavo anche sulla durata, perché dal punto di vista della corsa non può dare come gli altri, non lo dava 5 anni fa, figuriamoci ora». E così sia. Il passato proprio non si dimentica.

MESSO ALL’ANGOLO – Il club sposa alla lettera la linea dell’allenatore che ha ridimensionato il ruolo di Francesco: «Io gliel’ho detto: se vuoi giocare devi sapere che non ti regalo niente». Baldissoni, saltando da un microfono all’altro, ha sempre ricordato che Totti ha garantiti 6 anni da dirigente. E’ come se lo invitasse a smettere. Il dg spinge per l’addio al calcio e non alla Roma: meglio che resti a Trigoria, fuori diventerebbe scomodo. Pallotta, invece, è stato relazionato sulla vicenda che ha fatto il giro del mondo. Lo hanno informato a modo loro, inviando al presidente i commenti di tutti quei tifosi che hanno preso le distanze dal capitano e si sono schierati con il tecnico.

FOTO E STRISCIONI – Nessun chiarimento forzato, dunque, a Trigoria. Ma, dopo gli scatti per la foto ufficiale, l’abbraccio spontaneo per la partitella vinta, immortalato con i compagni, da De Sanctis a Zukanovic e Uçan. E, lasciando il parcheggio, lo sguardo malinconico per due striscioni che i tifosi gli hanno dedicato. Sul rispetto e sulla storia. Su internet Totti avrà letto anche quello che, appeso fuori dalla Sud, ha avuto come bersaglio la società.

CONTRATTO PER DUE – Si discute sul futuro di Francesco, ma non è passata inosseravata la risposta che ha dato Spalletti sulla conferma di Dzeko. Lucio ha preferito parlare di se stesso: «A giugno nemmeno so se ci sarò io, per cui…». L’accordo siglato con la Roma non è stato mai ufficializzato dal club. A quanto pare la firma attuale è per un legame di 6 mesi più 12.

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