AS ROMA Totti ai margini: a Pallotta l’ultima parola

Totti
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A 132 giorni dalla scadenza del contratto,Francesco Totti non sa ancora se la Roma lo vuole ancora davvero. La frase detta al termine della partita col Real ai giornalisti («Aspettate me? Ma che ce fate co’ me ormai…») è sintomatica di un rapporto non più idilliaco.

Spalletti ha dalla sua una ragione di fondo: «Io alleno la Roma e non Totti». E la Roma l’allena proprio bene, privilegiando quel lavoro in allenamento che il capitano – per età (39 anni) e recenti acciacchi – non può dargli. Il tecnico vorrebbe che il capitano capisse il momento, si rendesse conto dei suoi limiti e fungesse da leader non giocante piuttosto che da panchinaro palesemente malinconico. Totti per parte sua ha l’impressione che in certi atteggiamenti e in certa comunicazione ci sia anche un pizzico di irriconoscenza. Trigoria, su questo fronte, si spacca. Tutti dicono che dal punto di vista del lavoroSpalletti sia inattaccabile, ma diversi sottolineano come l’allenatore non sarebbe diventato quello che è se non avesse incontrato Totti.

Comunque l’ultima parola spetterà a Pallotta, che sarà a Roma dall’1 al 6 marzo per poi volare aMadrid (dove magari Totti giocherà). È il momento giusto per parlare di quel rinnovo che il capitano cerca e che solo il presidente può concedergli. D’altronde, il marketing racconta che anche ora la maglia n° 10 resti la più venduta. Una cosa è certa: se Pallotta ripartirà senza dargli certezze, l’addio sarà a un passo. A quel punto chissà se Totti avrà voglia di dar vita a quel contratto da dirigente di 6 anni già firmato.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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