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L’ANALISI di NAPOLI-ROMA Szczesny eroe al San Paolo. Garcia ferma Sarri con catenaccio, palla lunga e pedalare

L'analisi della partita
L’analisi della partita

(D.Luciani) – Catenaccio, palla lunga e pedalare. La Roma esce con un punto dal San Paolo dopo uno 0-0 ottenuto con 96 minuti di strenua difesa, attuata con una linea composta sempre da 6-7 uomini per arginare il Napoli. Una partita molto simile a quelle viste contro Barcellona (all’Olimpico) e Fiorentina. Reggere l’urto di una squadra che gioca meglio al calcio e pregare che Dzeko tenga qualche pallone lontano dalla metà campo guadagnando qualche punizione o calcio d’angolo. Szczesny compie tre autentici miracoli su Hamsik (2) e Mertens. Un pareggio che farà sicuramente morale nello spogliatoio giallorosso ma che servirà soprattutto ai dirigenti giallorossi per rafforzare la posizione di Garcia. Peccato che l’Inter sia a +7 e che la Juventus abbia sorpassato i giallorossi quando il 28 ottobre era a -11 da De Rossi a compagni. Che oggi portano a casa 0 tiri in porta.

 

RIENTRO SALAH – Il canovaccio tattico della gara è chiaro e netto già dopo i primi due minuti: tre possessi palla giallorossi, retropassaggio a Szczesny e fiondata lunga su Dzeko. La Roma è 4-2-3-1 con De Rossi e Nainggolan a protezione della difesa e Pjanic sulla trequarti per oscurare Jorginho. Iago Falque raddoppia la marcatura sull’out destro mentre Salah rimane alto per non far scendere Hysaj.

In tutta la partita, la Roma fa due possessi superiori ai trenta secondi e in entrambi riesce a mettere in difficoltà il Napoli: al 14′ l’azione viene sviluppata da sinistra a destra e, senza fare nulla di eclatante, la catena Florenzi-Iago libera Pjanic al cross per Dzeko. Il colpo di testa del bosniaco termina fuori. Il secondo possesso arriva poco oltre la metà ripresa con un angolo conquistato e battuto con uno schema per Manolas la cui volée finisce sopra la traversa. Dzeko viene continuamente cercato con lanci lunghi: vita difficile con Albiol e, soprattutto, Koulibaly che gli rifilano spallate e capocciate col compiacimento di Rizzoli. E alla fine la Roma avrà toccato 5 palloni nell’area del Napoli. Cinque in 96 minuti.

 

CONTROMOSSA SARRI – Senza poter utilizzare Jorginho, Sarri ricorre agli esterni difensivi per costruire l’azione. Perché un allenatore può avere un piano B che non sia il lancio lungo o palla a Gervinho. Con le sovrapposizioni di Hysaj e Ghoulam a Callejon e Insigne, la Roma comincia a vacillare. Coprendo gli esterni rischia qualcosina al centro e al 15′ della ripresa Higuain trova lo spazio per Hamsik che, appena entrato in area, spara un diagonale mancino che sibila il palo. Insigne al 18′ fa sussultare il San Paolo con una punizione dal limite fuori due metri. Al 32′ è straordinario Manolas nel togliere a Higuain un perfetto assist di Insigne con un colpo di testa in tuffo a cinque metri da Szczesny.

L’EPISODIO – Nonostante i zero tiri, è la Roma a sfiorare per prima il gol del vantaggio: al 35′ Koulibaly abbatte Dzeko ai trenta metri, Pjanic scodella al centro dove Iago Falque fa un’ottima sponda all’indietro. De Rossi la toglie a Iturbe che stava arrivando col sinistro, Rüdiger raccoglie e crossa sulla linea di fondo proprio per lo stacco vincente di De Rossi. Gol annullato dal guardalinee per la palla uscita sulla traiettoria.

SZCZESNY RAGNO NERO – Col suo completo nero (anche i guanti), Szczesny diventa enorme nell’ultimo quarto d’ora. Mentre Garcia tenta il suicidio inserendo Gyomber terzino destro a uomo su Mertens, il Napoli si infrange sul portiere polacco. Al 40′ Allan trova il binario per Hamsik ma il capitano partenopeo viene murato due volte da un doppio grande intervento di Szczesny. E nel primo dei tre di recupero, Mertens si beve Gyomber e calcia sul primo palo. Szczesny respinge ed El Kaddouri mette fuori il tap-in ravvicinato, gettando al vento l’ultima speranza azzurra.

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